Convertirsi al Natale.
Missione impossibile: sopravvivere al
Natale.
Ogni anno diventa più difficile questa
lotta contro
il natale tarocco, l’altronatale,
quello, insomma,
che stiamo per vivere.
Forse perché ci siamo tutti seduti (o
addormentati
direbbe Gesù), forse perché i tempi
sono cambiati,
forse perché altri interessi
(economici) hanno prevalso…
sta di fatto che il Natale che oggi
iniziamo a preparare
è una fotocopia sbiadita di un
capolavoro ad olio: ne
abbiamo perso i colori, la profondità,
la lucentezza.
Ho un’altra teoria per capire questo tracollo di teologia,
Ho un’altra teoria per capire questo tracollo di teologia,
questa emorragia di spiritualità, più
birichina: forse
abbiamo creato il natale tarocco perché
quello vero ci
metteva troppo in crisi, ci obbligava a
convertirci.
E allora giù zucchero e melassa, buoni sentimenti e
E allora giù zucchero e melassa, buoni sentimenti e
tradizioni familiari, regali e cene da
ingrasso.
Tutto per non vedere…
…per non vedere che il Natale vero non
ha nulla a che
fare con i buoni sentimenti, che
l’aspetto tragico
dell’evento narrato con forza nei
Vangeli è ignorato
dalla retorica populista del
nataleconituoi eccetera…
per non vedere questo Dio che, stanco
di non essere
capito, sceglie di diventare uomo per
venirsi a raccontare…
per non vedere che, per finire, Dio non
viene accolto.
Cosa c’è da festeggiare, scusate?
Cosa c’è da festeggiare, scusate?
La luce viene ma le tenebre non l’hanno
accolta.
Natale è dramma, il dramma di un Dio presente.
Natale è dramma, il dramma di un Dio presente.
E di un uomo assente.
Natale vero ribalta i ruoli, distribuisce le responsabilità.
Natale vero ribalta i ruoli, distribuisce le responsabilità.
All’uomo arrogante, eterno adolescente
che si lamenta
dell’assenza di Dio, Dio risponde
venendo,
e lamentando l’assenza dell’uomo.
Quel bambino nella culla non solo fa tenerezza come
Quel bambino nella culla non solo fa tenerezza come
tutti i neonati: ci scuote, ci provoca
e ci inquieta.
Se egli davvero è l’Altissimo, se
egli–sul serio–è l’Infinito,
la nostra idea di Dio tracolla e ci
tocca cambiare vita.
Meglio far finta di niente, allora, tirare fuori la tradizione,
Meglio far finta di niente, allora, tirare fuori la tradizione,
i presepi viventi, i canti natalizi, la
neve, i regali piuttosto
che accettare la nuda verità di un Dio
che viene sulla
terra e non è accolto.
Sono tutte cose belle e sacrosante quelle nate per festeggiare
Sono tutte cose belle e sacrosante quelle nate per festeggiare
la notizia di questo Dio che viene per
i poveri, nate per dare
importanza alla follia di un Dio che
prende il posto dei perdenti.
Solo che, oggi, la festa è esplosa, uscita dai margini,
Solo che, oggi, la festa è esplosa, uscita dai margini,
e ci si dimenticata di invitare il
festeggiato.
Dio è il grande assente del natale tarocco.
Dio è il grande assente del natale tarocco.
In questi ultimi anni ho scoperto,
costernato, che Natale
è il peggior giorno dell’anno per molta
gente.
Sono gli sconfitti della storia, di
solito, a patire così tanto
il Natale, per quell’aureola di
famiglia, di felicità, di nostalgia
che cola dagli schermi televisivi.
Chi non ha famiglia, o ne ha una
terribile, chi è perdente,
chi è solo, vive il Natale con un unico
desiderio:
che finisca il prima possibile.
Ne soffro anch’io, terribilmente.
Se Dio è venuto proprio per gli ultimi e abbiamo ridotto il
Ne soffro anch’io, terribilmente.
Se Dio è venuto proprio per gli ultimi e abbiamo ridotto il
Natale al punto che proprio loro lo
vivono con tristezza, come
minimo, amici, abbiamo un problema di
comunicazione.
A noi, ora.
Avete voglia di prepararvi al Natale?
Volete, sul serio, svegliarvi da
quest’immenso sonno
della coscienza che tutti ci
intorpidisce?
Non siamo qui a far finta che poi Gesù bambino nasce.
Non siamo qui a far finta che poi Gesù bambino nasce.
Dio è già nato, nella storia e tornerà
nella gloria, nel cuore
della notte, come uno strampalato sposo
ritardatario.
In mezzo ci siamo noi, ci sono io, ci siete
voi amici.
Siamo qui per darci un mese di sveglia
interiore, per far
nascere (ancora e ancora) Dio in noi.
E’ già nato, ovvio, altrimenti non stareste qui
E’ già nato, ovvio, altrimenti non stareste qui
a leggere queste parole.
E’ già nato, ovvio, se avete deciso di ribellarvi ad
E’ già nato, ovvio, se avete deciso di ribellarvi ad
una fede esteriore e tiepida.
E’ già nato, ovvio, se avete deciso di mettervi a cercare Dio.
Quello che possiamo fare è stare svegli, non lasciarci
E’ già nato, ovvio, se avete deciso di mettervi a cercare Dio.
Quello che possiamo fare è stare svegli, non lasciarci
travolgere dalla follia quotidiana
della vita, ribellarci
al pensiero dominante (anche quello
pseudo-cattolico)
per vivere la nostra interiorità come
dei cercatori di Dio.
Dai, facciamolo bene questa volta, seguiamo sul serio
Dai, facciamolo bene questa volta, seguiamo sul serio
la provocazione della Parola.
Aspettiamo Dio; ma con gli occhi aperti.
Aspettiamo Dio; ma con gli occhi aperti.
Santa domenica d’Avvento amici, Fausto.