venerdì 8 dicembre 2017

Maria l'Immacolata Concezione.

Vigilare; l`esempio di Maria di Nazareth.
Oggi è una buona occasione per riflettere sull'esempio di Maria,
prima tra i credenti.
Ci sono dei personaggi chiave all'interno del nostro cammino di fede e-tra
questi-Maria è il modello di ogni cristiano.
Ma mi rendo conto che Maria può diventare quasi un ostacolo per chi si sta
avvicinando alla fede; la devozione popolare ha talmente arricchito l'immagine
della Madre, da renderla distante, eccessiva; cos'ha a che vedere con le mie
fragilità, i miei problemi questa donna fuori dall'ordinario?
Bisogna, allora, trovare il coraggio di tornare al Vangelo, di ripercorrere
l'esperienza di Maria così come ci viene proposta dai Vangeli, andare all'origine
e alla causa dell'amore nei confronti di questa acerba adolescente di Nazareth.
Maria emerge dai racconti di Luca e degli altri evangelisti come una ragazza
di grande equilibrio, con un'esperienza di vita che assomiglia alla nostra.
Dicevamo, domenica scorsa, della necessità di svegliarci, del grosso rischio
che corriamo di vivere un pò “addormentati”, fuori dalla vera vita; tutti
indaffarati a trovare degli spazi per riposarci, dimenticando l'essenziale.
Anche Maria, giovane credente, si ritrova nel tran-tran famigliare; lavoro
(che per l'epoca era casalingo), amicizie, tempo libero.
Ed è in questo contesto che avviene l'inaudito; a Maria viene chiesto di
diventare la porta d'ingresso di Dio nel mondo.
Facile, no?
E se fosse successo a noi, se Dio ci avesse detto: “Senti, ho bisogno di una
mano per salvare il mondo”, cosa avremmo risposto?
Maria tentenna, fatica; come è possibile tutto questo?
Ma l'angelo le ricorda che non bisogna mettere ostacoli a Dio; lui sa
quello che fa!
E Maria crede.
Si resta increduli, stupiti dalla semplicità di questa risposta: “Eccomi”.
Quante conseguenze avrà questa disponibilità!
Che razza di radicale cambiamento porterà questo “sì” a Maria!
Problemi con la sua situazione famigliare, con un fidanzato che si vede Dio
come concorrente in amore.
Problemi con questo bambino che dovrà essere continuamente guardato
come un Mistero.
Problemi con questo Rabbì tutto preso nell'annuncio che si dimenticherà
della propria famiglia per aprirsi ad una famiglia più ampia.
Sofferenza nel vedere un figlio innocente condannato a morte.
Maria si fida, crede nel Dio dell'impossibile.
Sua cugina Elisabetta, da lì a qualche settimana, le dirà: “Ma come hai fatto,
Maria, a credere a una cosa del genere?”.
Sì; se leggiamo il Vangelo senza pregiudizi, con cuore puro, restiamo allibiti;
come hai fatto, Maria, a credere?
Sì, capiamo perché la Chiesa ha sempre additato la madre come la prima tra
i credenti, la prima cristiana, la discepola per definizione, capiamo perché
questa piccola adolescente, di cui sappiamo poco, è diventata il gigante della
fede: per la sua audacia, la sua savia incoscienza,
Maria ha dato al mondo il Salvatore.
Ecco un modo concreto di svegliarsi; fidarsi di Dio, metterci a sua disposizione,
accogliere il suo progetto (anche se folle).
Siamo disposti a fidarci di Dio?
Oppure, ancora una volta, detteremo a Dio le nostre condizioni, gli
spiegheremo cosa deve fare per esistere?
Siamo seri! Siamo realisti!
Maria è la donna concreta, che sa quanto Dio può abitare una vita.
Perciò, dobbiamo essere realisti.
Chiediamo l'impossibile.
La dimensione del profondo dentro di noi è l'unica che può colmare il nostro
cuore; dare spazio a Dio, è l'unica cosa che veramente ci può far acquistare
uno sguardo di realismo sulle cose.
Due, quindi, sono gli atteggiamenti che la festa di oggi ci suggerisce: il primo
è quello di acquistare consapevolezza del fatto che il Signore si manifesta
nella quotidianità, non nelle occasioni strepitose, particolari, eccezionali.
Dio si manifesta nel vivere settimanale, nelle vicende piccole e grandi di
tutti i giorni.
E il secondo aspetto è quello della fede, della risposta che possiamo dare
a questa chiamata.
Pensateci un pò; e se Maria avesse detto: “Ho preso troppo sole, vedo gli angeli”.
O se si fosse confrontata con un amico che gli avesse suggerito una buona
visita neurologica?
O se, più semplicemente avesse detto: “Forse, Signore, ti sei sbagliato; non
ho tempo, non sono capace, non me la sento?”.
Non sono queste le nostre reazioni?
I muri che innalziamo davanti alla proposta di grazia del Signore?
È Lui che prende l'iniziativa, Lui che vuole salvarci, Lui che ci viene incontro,
Lui che fa grazia.
Non chiudiamo il nostro cuore!
Che Maria, prima tra i discepoli, ci insegni ancora una volta a fidarci
del Dio dell'impossibile.
Santa festa dell’Immacolata a tutti voi Fausto