mercoledì 6 maggio 2020

Ecco amici altre scoperte sulla nostra crisi.


Paolo Gulisano nell’articolo seguente dal titolo “Seconda ondata, propaganda
di Stato per limitarci la libertà” spiega che il termine “seconda ondata” non
è preso dal linguaggio dell'epidemiologia, bensì da quello della propaganda
politica, come del Pci degli anni '50.
E il Governo fa di tutto per tenere sulla popolazione una pressione psicologica
altissima, per indurre anche in tempi di allentamento del Lockdown ad
una “spontanea” rinuncia alle proprie libertà.
Ecco l’articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 3 maggio 2020:
Nel Dizionario delle Neolingua (ricordate Orwell?) inventata per la Pandemia,
negli ultimi giorni uno dei termini più in voga è “Seconda ondata”.
Di cosa si tratta?
Della possibilità di un nuovo aumento dei numeri dei contagiati, dei ricoverati, dei morti.
Si tratta di un termine che non è preso dal linguaggio dell'epidemiologia, ma da
quello della propaganda politica.
Era un termine usato nel Dopoguerra e fino agli anni 50 dal Partito Comunista Italiano.
La prima ondata era stata la Resistenza, che aveva spazzato via il Fascismo;
la seconda-attesissima-era quella che avrebbe dovuto fare il resto, e trasformare
l’Italia in una Repubblica Sovietica.
Per chi conosce racconti del grande scrittore Giovannino Guareschi,
l’espressione è familiare: era lo spauracchio costantemente sventolato
da Peppone davanti agli occhi di don Camillo.
Oggi di seconda ondata parlano le istituzioni e la grande stampa.
È bastato che una esponente dell’ufficio regionale europeo dell’OMS
esprimesse la propria preoccupazione per la possibilità di nuove infezioni
nei vari Paesi che l’affermazione è stata tradotta in Italia in questo sintetico
concetto: arriverà una seconda ondata.
Ovvero: il nemico è sempre qui.
Poco importa che la curva epidemica sia in discesa, poco importa che siano
ormai a disposizione importanti ed efficaci strumenti di cura: il terrore per
il Covid deve continuare.
"Non saremo mai a contagio zero" ha dichiarato l'assessore lombardo al welfare,
evidentemente in possesso di certezze epidemiologiche non meglio identificate.
E ha aggiunto che “dobbiamo convivere con questo virus, davanti al quale siamo indifesi”. Evidentemente l’assessore non è informato che proprio nella sua Regione esistono
ospedali-come la NBQ ha documentato-dove si cura e si guarisce.
Ma il maggior utilizzo propagandistico del concetto di Seconda ondata viene dal
Governo centrale.
Conte lo ripete a ogni piè sospinto.
L’allentamento del lockdown può avvenire, ma solo sotto strettissimo controllo,
perché l’epidemia può riesplodere, parola del famigerato Comitato tecnico scientifico
che nei giorni scorsi ha comunicato che nel mese di giugno potremmo avere
oltre 150.000 persone ricoverate in terapia intensiva.
Sì, proprio così.
Uno scenario apocalittico, specie se si pensa che quando è stato raggiunto il picco ai
primi di aprile i ricoverati in tutta Italia in terapia intensiva erano poco più di 4.000.
Secondo i consulenti di Conte insomma ci attende qualcosa di paragonabile ad un
disastro nucleare, naturalmente se si allentassero le misure restrittive. 
Questa previsione-non suffragata da alcuna documentazione epidemiologica-è stata
peraltro categoricamente smentita da una autorevole società di analisi, Carisma,
che ha definito come totalmente sbagliato il Calcolo del Comitato.
Un errore addirittura aritmetico, perché avrebbe preso in considerazione una
popolazione di 260 milioni di abitanti, anziché 60 milioni come quella italiana.
Il problema del documento, dice Carisma, è di tipo statistico-matematico, con
errori anche nel calcolo del tasso di letalità dei contagi. 
Insomma: il cenacolo di tecnici e scienziati al servizio di Conte ha preso un
abbaglio madornale.
Oppure è stata confezionata una bella bufala per una opinione pubblica ormai
sommersa da dati contradditori e soprattutto da messaggi terroristici.
La “fase due”, per utilizzare un altro termine della neolingua, dovrà essere
caratterizzata da nuove paure.
Si deve seminare il panico rispetto, ad esempio, a quella fascia di persone che
non è stata toccata dallìepidemia, i bambini.
Così assistiamo ad un montare di sospetti nei confronti della possibilità di
ammalarsi da parte dei bambini che è assolutamente in contraddizione con
le evidenze scientifiche rilevate.
In Svizzera, dove ad esempio il Governo ha cominciato ad allentare le misure
di lockdown,è stato liberalizzato il contatto tra bambini e tra questi e i nonni.
Il responsabile Dipartimento malattie infettive del Ministero della Sanità,
Daniel Koch, ha detto che “gli scienziati sono arrivati alla conclusione che
i bambini non trasmettono il virus.
Sarebbe sbagliato proibire ai nonni, che stanno già soffrendo per questa situazione,
di essere abbracciati dai loro nipoti quando si sa che essi  non sono contagiosi”.
In Italia, al contrario, ci si sta lanciando in ardite ipotesi rispetto a possibili
danni ai bambini provocati dal Covid19.
Una di queste riguarda l’osservazione che è stata fatta da parte del dipartimento
Pediatria dell’Ospedale di Bergamo, che recentemente hanno registrato un
aumento numero di casi di sindrome di Kawasaki, una vasculite nota da molti
anni che colpisce i bambini e la cui origine è sempre stata sconosciuta.
Ma ora è stato trovato un colpevole, viene detto: il Coronavirus.
L'insorgenza di questi nuovi casi sarebbe (il condizionale è d’obbligo) avvenuta
in coincidenza con l'attuale epidemia.
Come noto, per la scienza due coincidenze non fanno una prova, eppure
questa ipotesi tutta da dimostrare sta trovando un'eco enorme perché è
funzionale alla diffusione della paura che il Covid possa colpire i bambini.
Trascurando magari altri possibili "indiziati": la sindrome di Kawasaki infatti
è un documentato e provato effetto collaterale del vaccino contro la Meningite B
(figura anche nella scheda tecnica del prodotto) che è una vaccinazione facoltativa
ma proposta molto attivamente, specie in Lombardia.
Forse questo aumento di casi di sindromi di Kawasali potrebbe essere meglio
indagato prima di arrivare a conclusioni sbrigative.
Ma come dicevamo in precedenza, in questo momento si sta facendo di tutto
per tenere sulla popolazione una pressione psicologica altissima, per indurre-anche
in tempi di allentamento del Lockdown-ad una “spontanea” rinuncia alle proprie libertà.
Insomma: la “fase due” sarà di lacrime e sangue, e di fakenews di Stato.
Il tutto mentre si cerca di boicottare la cura con il Plasma, perché costa troppo poco.

Eccoci anche oggi a pregare insieme il Santo Rosario e chiedere a Maria che la nostra vita possa ritornare ad essere una vita normale e serena.


6 Maggio 2020.
Santo Rosario della Gloria.
La Chiesa propone e continua a suggerire ai credenti la preghiera del Rosario.
La raccomanda soprattutto in famiglia.
Il Rosario costituisce uno strumento privilegiato per alimentare la
comunione e l’amore all’interno della famiglia.
Dice Giovanni Paolo II: “Il Rosario è la mia preghiera preferita.
Preghiera meravigliosa.
Meravigliosa nella sua semplicità e profondità”.
In lei ripetiamo tante volte le parole che Maria ha sentito dall’angelo
e da Sant’ Elisabetta.
Sullo sfondo delle Ave Maria passano davanti agli occhi dell’anima
i principali episodi della vita di Gesù.
Essi si compongono nell’insieme dei misteri della gioia, della luce,
del dolore e della gloria, e ci mettono in comunione viva con Gesù
attraverso il cuore della Madre.
Nello stesso tempo il nostro cuore può racchiudere in queste decine
del Rosario, tutti i fatti che compongono la vita della persona, della
famiglia, della nazione, della Chiesa e dell’umanità.
Le situazioni personali e del prossimo, e, in modo particolare,
di coloro che ci sono più vicini e che ci stanno più a cuore.
O DIO VIENI A SALVARMI
SIGNORE VIENI PRESTO IN MIO AIUTO
NEI MISTERI DELLA GLORIA
GESÙ RISORGE PER DONARCI LA CERTEZZA DELLA SALVEZZA
Tu vegli su ciascuno di noi, o Madre di Dio, i nostri occhi, è vero,
non ti possono vedere, o Tuttasanta, ma Tu sei egualmente presente
in mezzo a noi, manifestandoti in diverse maniere a coloro che Tu
giudichi degni; veramente, lo ripeto nell’esultanza dell’animo,
sebbene Tu abbia abbandonato la terra, non ti sei però allontanata da
questo mondo che si spegne, anzi ci somministri la vita immortale, ti
avvicini a quanti ti invocano, ti fai conoscere a chi fedelmente ti cerca.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in
cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
PRIMO MISTERO DELLA GLORIA.
La Risurrezione di Gesù.
L’Angelo disse alle donne: “Non abbiate paura!
So che cercate Gesù il crocifisso.
Non è qui. È risorto come aveva detto”.
Maria Madre del Risorto, concedi ad ogni cristiano di lasciarsi illuminare
dalla Parola salvifica di Cristo, per rinascere a vita nuova e gridare al mondo
che è ormai tempo di svegliarsi dal sonno della mediocrità e del compromesso.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in
cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
SECONDO MISTERO DELLA GLORIA.
L’Ascensione di Gesù.
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette
alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava
insieme con loro e confermava le parole con i prodigi che li accompagnavano.
Guardiamo il cielo non con malinconia ma con gratitudine.
Maria Madre e Maestra, insegnaci a fare della nostra vita un dono di amore
e aiutaci a trasformarci sempre più a immagine del Tuo Figlio.
Tienici accanto a Te e portaci al nostro Padre Celeste
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in
cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
TERZO MISTERO DELLA GLORIA.
La discesa dello Spirito Santo.
Apparvero loro come lingue di fuoco, che si dividevano e si posarono
su ciascuno di loro; ed essi furono tutti ripieni di Spirito Santo.
Maria piena di Spirito Santo, aiutaci ad essere docili all’azione dello Spirito,
fa che ci renda gioiosi e coraggiosi apostoli di santità, nelle nostre famiglie,
tra gli amici e negli ambienti di lavoro.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in
cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
QUARTO MISTERO DELLA GLORIA.
L’Assunzione di Maria al cielo.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno Beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome.
Maria che dal cielo ci accompagni e ci proteggi, intercedi per ogni uomo
che, con cuore sincero, si abbandona alla volontà del Padre, aiutaci a realizzare
attraverso la nostra vita, il progetto di santità che Dio ha per ciascuno di noi.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in
cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
QUINTO MISTERO DELLA GLORIA.
L’Incoronazione di Maria Regina.
Nel cielo apparve un segno grandioso; una donna vestita di sole con la luna
sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.
Vergine Santa, accogli l’umile omaggio del nostro amore filiale, fa che siamo
sempre uniti a Te e con il Tuo Amore accompagnaci al Tuo Figlio Gesù.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in
cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
PREGHIAMO
Ti prego, Signore, sii vicino a tutti coloro che hanno fame; fame di
un pezzo di pane che ridia le forze ai loro corpi e faccia sparire la
paura del domani; fame di una parola che scacci la disperazione per
generare la speranza; fame di una mano che offra tenerezza e dono;
fame di un essere umano che condivida la loro miseria e la loro solitudine.
Ti prego, Signore, sii vicino a tutti coloro che hanno fame.
Per Cristo nostro Signore. AMEN.
Salve Regina.
Che la Benedizione di Dio Onnipotente e Misericordioso, scenda su di noi,
sulle nostre famiglie, sui nostri cari e sulla nostra Nazione martoriata,
per Cristo nostro Signore, Amen.
La Pace sia con tutti noi.