Un’idea sbalorditiva di
Dio (e di Maria)
Anche ieri abbiamo parlato di questa
parabola.
E’ dunque così importante questa pagina
scarna, che ha
scatenato la fantasia e l’estro di
generazioni di pittori?
E’ così centrale la presenza di questa
acerba adolescente di
Nazareth propostaci come modello
dell’accoglienza?
Sì, certo, lo è.
Ci viene chiesto di vegliare, per non abituarci allo stupore
Ci viene chiesto di vegliare, per non abituarci allo stupore
del Natale, per non asfaltare il nostro
cuore col demone
dell’abitudine, per non cedere al
Natale tarocco: non siamo
qui a far finta che poi Gesù nasce, no.
Gesù è già nato nella storia e tornerà
nella gloria.
A noi, qui e ora, di aspettarlo, di lasciarlo nascere nel cuore
A noi, qui e ora, di aspettarlo, di lasciarlo nascere nel cuore
perché possiamo “fare” i cristiani per
tutta la vita senza
incontrare mai il Dio di Gesù.
Natale è un dramma, una sfida: Dio viene ma non trova
Natale è un dramma, una sfida: Dio viene ma non trova
accoglienza, pochi lo riconoscono.
Tra questi pochi Maria di Nazareth e Giovanni il battezzatore,
Tra questi pochi Maria di Nazareth e Giovanni il battezzatore,
che abbiamo incontrato domenica scorsa.
Giovanni il sincero, che dice il vero
di sé, che non si prende per Dio
e che ci invita a prepararci al Natale
con disarmante sincerità.
Oggi rileggiamo l’incontro di questo
misterioso e garbato angelo
(uno dei principi degli angeli), che
parla alla pari con questa
ragazzina di Nazareth e scopriamo la
grandezza del pensiero di Dio.
Perché è in quella minuscola casa di
quel minuscolo paese addossato
ad un declivio roccioso, da cui la
gente aveva ricavato nelle grotte
naturali delle abitazioni fresche ed
asciutte, che avviene l’assurdo di Dio.
Protagonisti una quindicenne senza troppa cultura di un paese occupato
Protagonisti una quindicenne senza troppa cultura di un paese occupato
da una potenza straniera, ai confini
del mondo, fuori dalle rotte
commerciali che da Damasco portavano a
Cesarea.
Nessun satellite, nessuna diretta
televisiva, nessun network a riportarci
l’accaduto, nella minuscola Nazareth
che diventa ombelico del mondo,
centro assoluto della storia.
Dio, stanco di essere incompreso decide di venire a raccontarsi, poiché
Dio, stanco di essere incompreso decide di venire a raccontarsi, poiché
la pur lunga storia di amicizia e di
affetto col popolo di Israele non è
stata sufficiente per spiegarsi, Dio
sceglie di farsi uomo, parole, lacrime,
sorriso, emozione, sentimento, tono di
voce, sudore e necessita di un
corpo, ha bisogna di una madre.
Non la moglie dell’imperatore, o il
premio Nobel per la medicina, non
una donna manager dinamica dei nostri
giorni, macché, la piccola
adolescente Maria (la bella) Dio
sceglie e a lei chiede di diventare
la porta d’ingresso per Dio nel mondo,
tutto lì.
Cosa direste se domattina vi arrivasse una figlia o una nipote
Cosa direste se domattina vi arrivasse una figlia o una nipote
adolescente dicendo: Dio mi ha chiesto
di aiutarlo a salvare
il mondo? Appunto.
Invece Maria ci sta, ci crede e tutti noi non sappiamo se ridere o scuotere
Invece Maria ci sta, ci crede e tutti noi non sappiamo se ridere o scuotere
la testa davanti a tanta splendida
incoscienza, tutti restiamo senza parole,
davanti alla sconcertante semplicità di
questo dialogo, di un ragazzina che
parla alla pari con l’Assoluto, che gli
chiede spiegazioni e chiarimenti.
Dio sceglie Nazareth e, a Nazareth, sceglie Maria.
E a Nazareth, per trent’anni, Dio si nasconde nella quotidianità più
Dio sceglie Nazareth e, a Nazareth, sceglie Maria.
E a Nazareth, per trent’anni, Dio si nasconde nella quotidianità più
semplice: bambino, adolescente, giovane
falegname, come suo padre.
Durante quei trent’anni, milioni di
persone gridavano la loro pena
a Dio, giorno e notte, e Dio che
faceva?
Sgabelli.
Quanto parla questo assordante silenzio! Quanto dice
Sgabelli.
Quanto parla questo assordante silenzio! Quanto dice
di Dio questa sua scelta!
A noi che sempre cerchiamo il plauso e la visibilità, l’efficienza e la
A noi che sempre cerchiamo il plauso e la visibilità, l’efficienza e la
produttività, Dio propone una logica
diversa.
Scegliere Nazareth, un paese occupato
dall’Impero romano, ai confini
della storia, ai margini della
geografia del tempo, in un’epoca
sprovvista di mezzi di comunicazioni,
ci rivela ancora una volta la
logica di Dio, logica basata
sull’essenziale, sul mistero, sulla profezia,
sulla verità di sé, sui risultati
imprevisti (e sconcertanti).
Animo, Amici!
Quando pensiamo di avere sbagliato
tutto nella vita, di non avere avuto
sufficienti opportunità, quando non
siamo soddisfatti dei nostri risultati
o siamo travolti dall’assordante
incitamento di chi ci grida: “devi riuscire”,
pensiamo a Nazareth, a questo modo di
operare che ci
sbalordisce e ci incanta.
Cinque giorni ci separano dal Natale e dal mare di banalità e di sofferenza
Cinque giorni ci separano dal Natale e dal mare di banalità e di sofferenza
che porterà ad alcuni.
Andiamo a Betlemme, amici, così come
siamo: con le nostre mani vuote,
anche noi ci sentiremo rispondere: “lasciati
fare, non preoccuparti di come
hai preparato il tuo avvento, sono io
che ti vengo incontro”.
Che volete, così è il nostro Dio, e mentre aspettiamo il Natale,
Che volete, così è il nostro Dio, e mentre aspettiamo il Natale,
nel silenzio, lasciamoci incontrare!
Buon incontro, Fausto.