mercoledì 10 febbraio 2016

Udienza Generale di Papa Francesco 10 Marzo 2016

Contribuire a realizzare una terra senza poveri
vuol dire costruire società senza discriminazioni.
Il Giubileo è per convertirsi.
 E’ bello e anche significativo, avere quest’udienza proprio
in questo Mercoledì delle Ceneri, mentre cominciamo
il cammino della Quaresima.
Oggi-ha detto Papa Francesco-ci soffermiamo sull’antica
istituzione del “giubileo”, una cosa antica attestata proprio
dalla Sacra Scrittura.
La troviamo in particolare nel Libro del Levitico, che la
presenta come un momento culminante della vita religiosa
e sociale del popolo d’Israele e ne ha illustrato il significato
e il senso che può avere nella nostra vita.
Ogni 50 anni, «nel giorno dell’espiazione» (Lv 25,9), quando
la misericordia del Signore veniva invocata su tutto il popolo,
il suono del corno annunciava un grande evento di liberazione.
Leggiamo infatti nel libro del Levitico: «Dichiarerete santo
il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nella
terra per tutti i suoi abitanti.
Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua
proprietà e nella sua famiglia[…]
In quest’anno del giubileo ciascuno tornerà nella sua
proprietà» (25,10.13).
Secondo queste disposizioni, se qualcuno era stato costretto
a vendere la sua terra o la sua casa, nel giubileo poteva
rientrarne in possesso; e se qualcuno aveva contratto debiti
e, impossibilitato a pagarli, fosse stato costretto a mettersi
al servizio del creditore, poteva tornarsene libero alla sua
famiglia e riavere tutte le proprietà.
“Con il giubileo, chi era diventato povero–ha spiegato-ritornava
ad avere il necessario per vivere, e chi era diventato ricco
restituiva al povero ciò che gli aveva preso.
Il fine era una società basata sull’uguaglianza e la solidarietà,
dove la libertà, la terra e il denaro ridiventassero un bene
per tutti e non solo per alcuni, come accade adesso.
Ma se non sbaglio–le cifre non sono sicure–l’80 per cento
delle ricchezze dell’umanità sono nelle mani di meno
del 20 per cento della gente!
Questo lo dico ricordando la nostra storia di salvezza; il
Giubileo è per convertirsi e perché il nostro cuore divenga
più grande, più generoso, più figlio di Dio, con più amore.
Vi dico una cosa: se il Giubileo non arriva alle tasche non
è un vero Giubileo. Avete capito?
E questo è nella Bibbia, non lo inventa questo Papa!
No, è nella Bibbia!
Il fine come ho detto, era una società basata sull’uguaglianza
e la solidarietà, dove la libertà , la terra e il denaro diventassero
un bene per tutti e non per alcuni.
Infatti il giubileo aveva la funzione di aiutare il popolo a
vivere una fraternità concreta, fatta di aiuto reciproco.
Possiamo dire che il giubileo biblico era un “giubileo di
misericordia”, perché vissuto nella ricerca sincera del
bene del fratello bisognoso”.
Il Giubileo–ha detto il Papa–è per convertirsi e  per essere 
spinti ad aiutare il nostro prossimo, fino ad arrivare alle
nostre tasche.
Condivisione, aiuto, vicinanza e misericordia verso gli altri,
perché–ha ribadito Papa Francesco–se noi vogliamo
misericordia da Dio, cominciamo a farla noi.
Tra concittadini, tra famiglie, tra popoli, tra continenti.
Contribuire a realizzare una terra senza poveri vuol dire
costruire società senza discriminazioni, basate sulla solidarietà
che porta a condividere quanto si possiede, in una ripartizione
delle risorse fondata sulla fratellanza e sulla giustizia”.