mercoledì 24 dicembre 2014

Siamo a Natale

Amici, voglio parlarvi del falso e del vero Natale.
Il ricco Epulone e Lazzaro.
Dal Vangelo secondo Luca (16, 19-31)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C'era un uomo
ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni
banchettava lautamente.
Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta,
coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che
cadeva dalla mensa del ricco.
Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel
seno di Abramo.
Morì anche il ricco e fu sepolto.
Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide
di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e
manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e
bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi
beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora
invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro
che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì
si può attraversare fino a noi.
E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa
di mio padre, perché ho cinque fratelli.
Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in
questo luogo di tormento.
Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da
loro, si ravvederanno.
Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche
se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi» .
Parola del Signore.
Tranquilli amici, non ho perso la testa, lo so che storcerete il naso,
perché questo Vangelo non riguarda il Natale, certo che lo so,
ma siccome che, tante persone mi chiedono se Dio è giusto, in
quanto ci sono un certo numero di persone che soffrono, ed invece
ci sono persone che stanno benissimo, anzi si divertono a far stare
male il prossimo, vediamo cosa sta succedendo in Italia, scandali
a non finire, famiglie strangolate dalle tasse, le aziende pure,
i pensionati; non quelli con le pensioni d’oro, sia inteso, ma quelli
che non ce la fanno ad arrivare a metà mese, dopo aver lavorato
per più di quarant’anni.
Invece i nostri governanti, si danno alla bella vita, abbiamo visto
in questi giorni le feste nei palazzi che contano a Roma per gli
auguri di Natale, non hanno badato a spese, mi fermo qui per
non essere patetico o frainteso.
Allora, cosa centra questa parabola; centra, centra.
Il ricco epulone, possiamo paragonarlo ai vari; Napolitano, Renzi,
Grasso, Boldrini, Alfano, Marino, Buzzi, Carminati e Guarnera,
solo per citare i più in vista.
Questi signori sono i parenti stretti del ricco epulone di allora.
Pensate che a loro interessi qualcosa dei vari Lazzaro di adesso,
che vedono il natale come un pugno nell’occhio, capiamoci; non il
vero Natale, per carità.
Ma il natale taroccato che festeggiano i personaggi delle
nostre istituzioni.
Il quadro è quello della parabola.
Loro le feste dorate in allegria, sotto forma di feste
benefiche, noi fuori a cercare qualche briciola che
cada dalle loro sontuose tavole.
Mi direte, cosa centra tutto questo con il Natale vero.
Centra perché in tanti mi hanno chiesto dov’è la misericordia
di Dio, visto che spesso ne parlo e mi reco al Santuario
dell’Amore Misericordioso.
È vero, Dio è misericordioso e pieno d’amore con tutti, ci
mancherebbe, Lui perdona anche dopo una vita dissennata,
siamo tutti figli suoi.
Ma c’è un però, che è quello più importante.
Vediamo cosa ha fatto il ricco epulone con Lazzaro, poi li vediamo
dopo la loro morte, uno in Paradiso e uno all’inferno tra i tormenti.
Abbiamo letto le risposte di Abramo, quello che riceviamo qui
sulla terra è abbastanza ed avanza, allora il ricco chiede ad
Abramo di mandare Lazzaro sulla terra ad avvisare i suoi fratelli,
Abramo gli risponde che non servirebbe a niente, hanno gli
insegnamenti, ma non li osservano, perciò si arrangino.
Perciò, Dio è pieno di misericordia, ma siamo noi che non la
riconosciamo, per questo quando sarà il momento, c’è l’inferno.
Morale; la misericordia di Dio c’è, ma per ottenerla bisogna
riconoscerla se vogliamo salvarci.
E non è una cosa facile.
Pensate che i personaggi delle nostre istituzioni la riconoscano,
dopo una vita di interessi per riempirsi le tasche, fregandosene
di noi che stiamo soffrendo?
No amici, non ci riusciranno.
Loro da tanto tempo hanno già chiuso le paratie uditive, per
non sentire i nostri lamenti, pensate se riescono a sentire Dio
che raccomanda loro di occuparsi dei poveri.
No amici, non lo sentiranno.
È inutile che vadano a Messa magari la notte di Natale,
non gli serve a niente, vanno a prendere in giro quel
Bambino Gesù che viene ad ammonirli.
Pensiamo a quella famosa notte, quanti ricchi e potenti
aspettavano la venuta del Messia, tanti, c’è stato qualcuno
che si è mosso per andare a vedere cosa è successo?
No amici, nessuno.
Gli unici che si sono mossi sono stati gli ultimi, i miseri,
i sofferenti, i dimenticati dal governo di allora e di adesso,
perciò Gesù Cristo è venuto per noi; noi dimenticati
dalle istituzioni!
Perché?
Perché l’abbiamo riconosciuto, i nostri politici difficilmente lo
riconoscono, e difficilmente andranno a vederlo dalla paura
di essere presi a calci in diretta TV.
Tranquilli amici, Dio premia gli umili e fa cadere i potenti
dai troni, è solo questione di tempo.
Gesù Cristo non nasce in Parlamento; ma in una stalla!
Perciò, a tutti quelli, amici e non, che festeggiano il vero Natale,
a quelli che come me si dirigono alla stalla per vedere il
Neonato Gesù; Buon Natale con tanto affetto da Fausto.