domenica 3 dicembre 2017

Dagli scritti della beata Madre Speranza

L’Incarnazione di Gesù
La misericordia di Dio decise l’Incarnazione del suo Figlio nel momento più
opportuno, dopo una lunga attesa, affinché l’uomo impelagato nel peccato,
si rendesse conto della necessità della salvezza e fosse grato a Dio,
aspettando con umiltà e pazienza la realizzazione della promessa.
Nell’Annunciazione è la stessa Santissima Trinità che, mossa dal desiderio
del bene Dell’uomo, invia un angelo alla Vergine Maria, una creatura umile,
semplice, sposa di un falegname, che Viene preferita a tutto ciò che
umanamente è appariscente.
Il messaggero di questo annuncio è l’angelo Gabriele, che vuol dire fortezza,
il quale la saluta con riverenza e con gioia la chiama: “Piena di grazia”,
cioè piena di doni, di virtù, di amore, di buoni desideri e le assicura
l’assistenza di Dio dicendole: “il Signore è con te”.
Nella risposta della Vergine: “Si faccia di me secondo la tua volontà;
io sono la serva del Signore”, si manifesta sia l’umiltà di Maria, la quale
si mette nel posto più basso, che per Dio è il più alto, sia la sua obbedienza
a Dio e all’angelo che le parla in suo nome.
È così che Gesù prende un corpo reale e vero, non apparente, e prende
un’anima razionale e perfetta, dotata di intelligenza, volontà e memoria.
Tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio sono presenti nella sua
divina Persona.
Le festività natalizie ci ricordano che il Verbo di Dio si è rivestito della
nostra carne mortale ed è venuto ad abitare in mezzo agli uomini con tutto
1'incanto e la fragilità di un bambino.
Apriamogli le porte del nostro cuore perché regni in esso come signore
e padrone e ci renda partecipi della sua grazia e delle sue virtù.
Come i Santi Re Magi offriamogli l’oro dell’amore, l’incenso dell’orazione
e la mirra della mortificazione.
(Dagli scritti di Madre Speranza)