“La ricchezza e il potere sono realtà che possono
essere buone e utili al bene comune, se messe al
servizio dei poveri e di tutti, con giustizia e carità.”
Misericordia e Potere
Proseguiamo
le catechesi sulla misericordia nella Sacra Scrittura.
In
diversi passi si parla dei potenti, dei re, degli uomini che
stanno
“in alto”, e anche della loro arroganza e dei loro soprusi.
La
ricchezza e il potere sono realtà che possono essere buone
e utili
al bene comune, se messe al servizio dei poveri e di tutti,
con
giustizia e carità.
Ma quando,
come troppo spesso avviene–ha detto Papa
Francesco-vengono
vissute come privilegio, con egoismo e
prepotenza,
si trasformano in strumenti di corruzione e morte.
È quanto
accade nell’episodio della vigna di Nabot, descritto
nel
Primo Libro dei Re, al capitolo 21, su cui oggi ci soffermiamo.
In questo testo si racconta
che il re d’Israele, Acab, vuole
comprare la vigna di un
uomo di nome Nabot, perché questa
vigna confina con il
palazzo reale.
La proposta sembra
legittima, persino generosa, ma in Israele
le proprietà terriere
erano considerate quasi inalienabili.
La terra è sacra, perché è
un dono del Signore, che come
tale va custodito e
conservato, in quanto segno della benedizione
divina che passa di
generazione in generazione e garanzia
di dignità per tutti.
Si comprende allora la
risposta negativa di Nabot al re:
«Mi guardi il Signore dal
cederti l’eredità dei miei padri» (1 Re 21,3).
Il re Acab reagisce a
questo rifiuto con amarezza e sdegno.
Si sente offes-lui è il
re, il potente-, sminuito nella sua
autorità di sovrano, e
frustrato nella possibilità di soddisfare
il suo desiderio di
possesso.
Vedendolo così abbattuto,
sua moglie Gezabele, una regina
pagana che aveva
incrementato i culti idolatrici e faceva
uccidere i profeti del
Signore (cfr 1 Re 18,4),-non era brutta,
era cattiva!-decide di
intervenire. ….
Gesù, ricordando queste
cose, ci dice: «Voi sapete che i
governanti delle nazioni
dominano su di esse e i capi
le opprimono.
E’ proprio ciò che accade
nell’episodio della vigna di Nabot.
Gezabele, la regina, in
modo spregiudicato, decide di eliminare
Nabot e mette in opera il
suo piano.
Si serve delle apparenze
menzognere di una legalità perversa:
spedisce, a nome del re,
delle lettere agli anziani e ai notabili
della città ordinando che
dei falsi testimoni accusino
pubblicamente Nabot di
avere maledetto Dio e il re, un crimine
da punire con la morte.
Così, morto Nabot, il re può
impadronirsi della sua vigna”.
E questa
non è una storia di altri tempi, è anche storia d’oggi,
dei
potenti che per avere più soldi sfruttano i poveri,
sfruttano
la gente.
È la
storia della tratta delle persone, del lavoro schiavo,
della
povera gente che lavora in nero e con il salario minimo
per
arricchire i potenti.
È la
storia dei politici corrotti che vogliono più e più e più!
Per
questo dicevo che ci farà bene leggere quel libro di
Sant’Ambrogio
su Nabot, perché è un libro di attualità.
Ecco
dove porta l’esercizio di un’autorità senza rispetto
per la
vita, senza giustizia, senza misericordia.
Un testo
del profeta Isaia è particolarmente illuminante
al
riguardo. Adesso voltiamo pagina, e come segue la storia?
Dio vede
questo crimine e bussa anche al cuore di Acab e il re,
messo
davanti al suo peccato, capisce, si umilia e chiede perdono.
Che
bello sarebbe se i potenti sfruttatori di oggi facessero lo stesso!
Il
Signore accetta il suo pentimento; tuttavia, un innocente
è stato
ucciso, e la colpa commessa avrà inevitabili conseguenze.
Il male
compiuto infatti lascia le sue tracce dolorose, e la storia
degli
uomini ne porta le ferite.
La
misericordia può guarire le ferite e può cambiare la storia.
Apri il
tuo cuore alla misericordia!-ha esortato il Papa-la
misericordia
divina è più forte del peccato degli uomini.
È più
forte, questo è l’esempio di Acab!
Noi ne
conosciamo il potere, quando ricordiamo la venuta
dell’Innocente
Figlio di Dio che si è fatto uomo per distruggere
il male
con il suo perdono. Gesù Cristo è il vero re, ma il
suo
potere è completamente diverso.
Gesù
Cristo con la sua vicinanza e tenerezza porta i peccatori
nello
spazio della grazia e del perdono.
E questa
è la misericordia di Dio.