giovedì 18 dicembre 2014

Zaccaria

Noi e l’amico Zaccaria.
Amici, avete mai avuto nella vostra vita crisi di fede,
ripensamenti, indecisioni riguardo a Dio?
Per dirla breve; dei tentennamenti riguardo alla fede?
Vi siete mai chiesti se quello che state vivendo, tra alti
e bassi, sia tutto vero, oppure se invece è tutta una fregatura?
Io si amici, tante volte, e sempre più spesso, e tante volte
non riesco a darmi una ragione.
Mi faccio tante domande, ma nessuna risposta, sembra che
Dio sia muto, o che non gli interessi darmi una spiegazione.
Oggi però, sono contento, perché leggendo il Vangelo ho scoperto
che anche Zaccaria si era trovato nelle mie stesse condizioni.
Anche lui avrà fatto tante domande a Dio senza
mai ricevere risposta.
Ma accade, anche se con tanto ritardo, ormai, lui e la moglie
erano avanti negli anni, sembra proprio che Dio non
misuri il tempo come noi.
Io credo che come me e Zaccaria, ci siano vite segnate dal dolore,
misteriosamente perse, incomprensibilmente compromesse.
Persone normali, che come me e Zaccaria sognano una vita
normale, che ci aspettiamo una vita normale e che, invece,
ci ritroviamo davanti ad un dolore difficile da gestire, come
quello di non poter diventare genitori.
Elisabetta e Zaccaria, sono alla fine della loro vita segnata
dalla sterilità, un evento che, all’epoca, comprometteva
profondamente le coppie.
In una cultura segnata dalla fecondità, l’esperienza della sterilità
era vissuta come una maledizione divina, come una colpa da espiare.
Eppure, tu Zaccaria, non perdi la fede in Dio, magari avrai
chiesto tante volte a Dio perché, avrai chiesto la grazia di un figlio,
senza ricevere risposta, ma che comunque, alzi le braccia
verso il cielo in attesa di redenzione.
Redenzione che arriva proprio durante il silenzio e la
preghiera, durante il servizio al tempio.
Il figlio tanto atteso arriverà e sarà un figlio straordinario.
Ma l’abitudine al dolore è difficile da superare, vero Zaccaria!
Tu, Zaccaria, tentenni e non osi credere, come sinceramente
avrei fatto anch’io; perciò siamo in due!
E per questo l’angelo si spazientisce, perché Zaccaria non
da la sua risposta immediatamente; sti angeli, neanche
un attimo di riflessione ci permettono.
E Zaccaria, rimane muto fino alla nascita di Giovanni!
Non fa niente Zaccaria, tanto nove mesi passano in fretta,
l’importante è che noi, attraverso questo tuo gesto, siamo
riusciti a comprendere che con Dio dobbiamo essere
pronti nelle risposte.
Ti ringrazio amico mio, e ti auguro che con la tua sposa
Elisabetta, di goderti la gioia di un figlio.
Così, anche per voi, è arrivato il Natale.
Facciamo silenzio amici, aspettando il Natale.