Il pane nostro quotidiano.
Madre Speranza ha lasciato scritto: “Due
cose nella vita
non si recuperano; il tempo e
l’Eucaristia”.
Lei per prima, anche quando faceva lunghi
viaggi,
si fermava per riposarsi un po’ e
soprattutto per non
tralasciare la Comunione.
Il pane della vita è Gesù in persona; chi
mangia la sua
carne e beve il suo sangue non morirà
eternamente ma,
risusciterà nell’ultimo giorno.
Il suo desiderio di comunione col buon
Gesù era così
forte che in situazioni straordinarie,
come la malattia;
mani misteriose e invisibili posavano
l’Ostia consacrata
sulle sue labbra.
La Fondatrice ci ha educati ad amare la
santa Eucaristia.
È il nostro grande tesoro che conserviamo
nello scrigno
e sotto chiave, presso la cappella del
Santissimo Sacramento.
Ma il tabernacolo caldo e accogliente che
Lui preferisce
siamo proprio noi.
Se vogliamo avere le forze necessarie per
vincere le
tentazioni e percorrere l’arduo cammino
della santità, è
necessario nutrirci quotidianamente della
santa Comunione.
Ella dichiara: “Gesù, nel culmine del suo
amore, volle
rimanere presente nell’Eucaristia per
unirsi a noi
e trasformarci in Lui”.
Fatta la Comunione, Madre Speranza ci
esorta a
invitare il Signore perché resti con noi.
Dobbiamo dirgli: “Rimani con me, Gesù;
non mi lasciare”.
Ed Egli resta perché è una persona
distinta.
Il cuore umano è la dimora preferita di
Gesù.
Lei ha compreso che con la Comunione
diventiamo
“tabernacoli viventi” e il Signore resta
con noi
“sacramentalmente presente”, fino alla
Messa successiva.
Per tutta la vita, la serva di Dio cercò
di fare compagnia
a Gesù e di non lasciarlo mai solo
durante la giornata.
Lo stesso Signore, infatti, durante
l’ultima cena, ci esorta:
“Rimanete in me, e io in voi; senza di me
non potete far nulla”.
Chi non mangia muore, e chi mangia poco
rimane rachitico
e diventa anemico.
È questione di vita o di morte.
Infatti, se l’automobile va a benzina e
il camion a diesel,
il cristiano va…a Eucaristia!
Preghiamo con Madre Speranza.
“Non ti allontanare mai da me, Signore,
anche se io mi
allontano da te, ti dimentico e non penso
più a te.
D’ora in avanti voglio che il mio cuore e
la mia mente
siano fissi in te.
Voglio soffrire, lavorare e morire,
amandoti.
Ma tu, resta con me, Signore! Amen”.