Perciò, rimbocchiamoci le maniche.
Mi arriva un messaggio che mi turba
parecchio amici, che dice: “Ciao, sono
Riccardo, (nome di fantasia), sono in un
momento critico della mia vita; non
riesco ad andare d’accordo con mia moglie
e, la colpa è solo mia, critico tutti
quelli che mi si avvicinano senza alcun
motivo, sono sempre irrequieto e non
so cosa fare per poter essere tranquillo.
Per caso mi sono imbattuto attraverso
un’amica, nel tuo profilo facebook, ho
letto un po di quello che scrivi e mi
piacerebbe capire chi è Dio veramente,
puoi aiutarmi per favore?
Certo caro amico, non ci sono problemi,
eccoti qui sotto qualche cosa che ti può
aiutare, ma prima di cominciare a
leggere, ti chiedo una sola cosa, getta fuori
dalla mente tutti i problemi, fai un
sospiro profondo e, ora comincia a leggere.
Poi se c’è qualche cosa che non ti
convince, non chiudere lì la faccenda ma
scrivimi che cercherò di aiutarti, buona
lettura.
Chi
ha trovato il tesoro nascosto nel campo, ora crede.
Ha
lasciato tutto per seguire questo folle Rabbì di Nazareth che svela il volto
di
un Dio che ama i passerotti, che è più di un innamoramento, che semina
la
Parola e non si spaventa della zizzania.
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci insegna a Matteo, e a noi,
Il racconto della moltiplicazione dei pani e dei pesci insegna a Matteo, e a noi,
qualcosa
di ancora più grande; questo splendido Dio ha bisogno di noi, vuole
che
siamo noi a renderlo presente là dove la fame di felicità e di senso
diventano
insostenibili.
Gesù
ha sentito dell’arresto del Battista; si rende conto che la situazione si fa
tesa;
parlare di pace e di conversione è diventato pericoloso, come in questi
fragili
giorni in cui viviamo, giorni di follia e di terrore.
Gesù
vuole farsi da parte, abbassare i toni, sparire ma, quando arriva in Galilea,
scopre
che la folla lo ha preceduto.
Non manifesta stizza, né preoccupazione; mette da parte il buon senso e la
Non manifesta stizza, né preoccupazione; mette da parte il buon senso e la
prudenza
e si occupa della folla che è come un gregge senza pastore.
Abitudine
inquietante, questa di Gesù, anche durante l’ultima cena, di fronte
agli
apostoli litigiosi, e ancora sulla croce, Gesù si metterà da parte per donare
la
sua parola e la sua vita.
La fame, dunque.
La fame, dunque.
Fame
di cibo, di giustizia, di senso e di pace.
Gesù conosce la fame, la nostra fame la vede, Dio non è sbadato, e chiede ai
Gesù conosce la fame, la nostra fame la vede, Dio non è sbadato, e chiede ai
Dodici
di aiutarlo, di trovare una soluzione.
Panico, amici.
Panico, amici.
Ma
Dio non ci serve proprio a risolvere i problemi?
Cos’è
questa storia, che ce ne facciamo di un Dio che ci chiede di aiutarlo?
Cos’è
la Chiesa? Una holding del sacro?
Un
vecchio baraccone che custodisce antichi riti?
Una
centrale del potere che tenta di salvarsi dal naufragio della modernità?
L’esperienza di Chiesa diversa che vive Matteo, racchiusa in quel gesto ingenuo e
L’esperienza di Chiesa diversa che vive Matteo, racchiusa in quel gesto ingenuo e
potente
dell’offrire la propria merenda al Signore perché con essa sfami l’umanità.
L’umanità ha fame, amico, proprio come te.
Fame che Dio sazia, non noi, che Lui vede, non noi, che commuove Dio
L’umanità ha fame, amico, proprio come te.
Fame che Dio sazia, non noi, che Lui vede, non noi, che commuove Dio
e–speriamo–un
poco anche noi discepoli.
Il
mosaico di luce che il Maestro vuole disegnare ha bisogno anche di noi,
a
Dio (burlone!) piace di coinvolgere i suoi discepoli nel suo sogno di pace,
e
Dio chiede, al solito.
Date
loro voi stessi da mangiare.
Signore, noi crediamo in te e ti preghiamo e ti veneriamo, appunto per non
Signore, noi crediamo in te e ti preghiamo e ti veneriamo, appunto per non
dover
far nulla!
Noi vogliamo sempre credere in te, Dio di ogni Potenza, proprio perché tu
Noi vogliamo sempre credere in te, Dio di ogni Potenza, proprio perché tu
ci
tolga dai guai e sbrogli le nostre matasse!
Non
è forse l’idea di Dio che preferiamo?
Un
Dio che vede la sofferenza e–come un sovrano illuminato–ascolta la
preghiera
dei suoi servi e li esaudisce?
Gesù, invece, chiede collaborazione, vuole coinvolgere anche in questo momento.
Quando nella nostra preghiera chiediamo: “Signore ferma le guerre!”, Dio ci
Gesù, invece, chiede collaborazione, vuole coinvolgere anche in questo momento.
Quando nella nostra preghiera chiediamo: “Signore ferma le guerre!”, Dio ci
risponde:
“Tu per primo diventa costruttore di pace”; quando lo invochiamo
dicendo:
“Aiuta quella persona malata”, Dio ci dice: “Tu diventa mia consolazione
per
lei”, quando chiediamo: “Aiutami ad andare d’accordo con mia moglie”,
Lui
ti dice: “Amala veramente con tutto il tuo cuore, tu te la sei scelta”.
Non
siamo capaci, non abbiamo i mezzi, non abbiamo sufficiente fede, abbiamo
troppa
zizzania nel cuore.
Ogni
scusa è buona per aggirare la richiesta.
Gesù
insiste; a Lui serve ciò che sono, anche se ciò che sono è poco.
La sproporzione è voluta; pochi pani e pesci per una folla sterminata; è una
La sproporzione è voluta; pochi pani e pesci per una folla sterminata; è una
situazione
che produce disagio, sconforto, la stessa sensazione che proviamo
noi
quando cerchiamo di annunciare la Parola, di porre gesti di solidarietà, di
bene.
Incontro
tanti amici nei pellegrinaggi, parliamo delle belle esperienze in quei
luoghi
di pace e serenità del bel modo di vivere che aveva Gesù.
Poi
si ritorna a casa e sentiranno e vivranno il contrario; violenza,
egoismo,
opportunismo.
Dono il mio tempo al Vangelo, e la gente pensa che io sia una specie di
Dono il mio tempo al Vangelo, e la gente pensa che io sia una specie di
funzionario
di Dio.
Occorre arrendersi?
No; il nostro è gesto fecondo se accompagna l’opera di Dio, è segno profetico
Occorre arrendersi?
No; il nostro è gesto fecondo se accompagna l’opera di Dio, è segno profetico
che
imita l’ampio gesto del seminatore, è icona di speranza che imita la
pazienza
verso la zizzania del padrone del campo.
Animo,
discepoli, coraggio amici!
Ci siamo saziati del cibo della Parola, del vino e del latte gratuito del Padre,
Ci siamo saziati del cibo della Parola, del vino e del latte gratuito del Padre,
come
profetizzato da Isaia, e sappiamo che nessuna difficoltà ci può
separare
dall’amore di Cristo.
Siamo chiamati a donare quel poco che abbiamo, a condividere con inattesa
Siamo chiamati a donare quel poco che abbiamo, a condividere con inattesa
incoscienza
tutto ciò che siamo, per somigliare almeno un poco a questo
Dio
che riempie i cuori.
Un Dio adulto che ci crede e ci rende capaci di cambiare il volto della Storia.
Questa è la Chiesa, quella del cuore di Dio, non quella delle nostre elucubrazioni;
Un Dio adulto che ci crede e ci rende capaci di cambiare il volto della Storia.
Questa è la Chiesa, quella del cuore di Dio, non quella delle nostre elucubrazioni;
l’insieme
di coloro che hanno conosciuto l’immensa tenerezza di Dio e che mettono
a
disposizione ciò che sono, ciò che fanno, perché Dio sazi l’umanità stanca.
Ecco amico, questo è Dio nulla di più, ora sta a te fare la scelta
giusta che
è quella dell’amore vero e gratuito, ama, e attraverso l’amore
riuscirai a
cambiare la tua vita Fausto.