venerdì 1 maggio 2020

Oggi amici inizia il mese di Maggio, siamo segregati in casa e non possiamo riunirci con i nostri amici per recitare il S. Rosario, come eravamo abituati a fare, ed allora voglio aiutarvi ed essere virtualmente assieme a voi e recitarlo in compagnia, siamo in tanti da quello che vedo, in comunione di preghiera, perciò continuiamo a farlo anche con questo mese dedicato a Maria, buona preghiera.


LA VERGINE SI CHIAMAVA MARIA (Luca 1,27)
Ecco una persona vera.
Una persona come me e come te, come tutti noi, eppure così im­portante per Dio.
Una persona che non si può non conoscere, se si vive in Gesù Cristo.
E di lei tutto quello che sappiamo è un nome: si chiamava Maria.
Viveva a Nazareth, ecco la seconda notizia; poi silenzio.
Famiglia, situazione sociale, padre e madre, giorni, date; di tutto questo il Vangelo
non fa parola; nessuna biografia è possibile.
Bisogna riconoscere che per noi, assetati d’informazione, questo procedimento
è sconcertante; ancor più perché qui si tratta d’un personaggio di primissimo
piano; è di questi appun­to che noi cerchiamo notizie, volendone sapere «tutto»
ad ogni costo; il nostro piccolo tutto, che spesso è quasi niente e si riem­pie
rapidamente di chiacchiera.
Di Maria ci è dato il nome; tanto per saperci orientare con un minimo riferimento
quando ne parliamo.
Sembra paradosso, ep­pure in questo paradosso, che cioè la donna più nominata ed
ama­ta del mondo sia tanto sconosciuta, c’è l'insegnamento di base; nella realtà
d’una persona, nella sua vita e nel suo essere non con­ta molto chi essa è, come è
o quando è o dove è, conta ciò che Dio opera in lei,  e ciò che essa consente che
Egli operi in lei.
Questo vale subito per me, per te e per tutti noi.
Lasciamo pure che l’anagrafe ci descriva per nome e cognome, lasciamo che familiari,
amici, colleghi ci conoscano a modo loro, ci definiscano e pensino d’avere di noi la
giusta valutazione; resta immutato che quel che conta di noi è la misura dell’opera
di Dio e del nostro consenso all’opera di Dio.
Una prima grande lezione di vita che Maria ci dà senza neanche avvedersene.
Diciamo pure che al nostro bisogno di essere qualcuno questa prima lezione è dura;
anche di più in un mondo dove contare niente, essere messi da parte, starsene dimenticati
è esperienza ben diffusa e mortificante, malgrado tante dichiarazioni di solidarietà.
Ma la lezione di Maria non va nella direzione di annullarci, bensì in quella, del tutto
opposta, di esaltarci; perché se è vero che troppo spesso gli uomini ci disfano con la
loro prepotenza e non­curanza, è ancor più vero che Dio ci ricrea con il suo amore fede­le.
Essere persone la cui identità sta proprio in quel che Dio fa in loro, ossia essere delle
amate, delle santificate, delle «condotte per mano» da Lui, qualsiasi altra cosa si faccia
poi nella vita, è la carta d’identità giusta.
E a questo punto, tanto per essere indicabili, ba­sta avere un nome.
La vergine si chiamava Maria.
Dietro il nome infatti si apre l’abisso delle opere di Dio, co­mincia la verità,
si mette a correre la vita.
Si capisce perché Paolo VI disse nell’Esortazione apostolica al culto mariano;
«La Vergine Maria è stata sempre proposta dalla Chiesa alla imitazione dei fe­deli
non precisamente  per il tipo di vita che condusse e, tanto me­no, per l'ambiente
socioculturale in cui essa si svolse,  ormai quasi dappertutto superato, ma perché,
nel concreto della sua vita, Ella aderì, totalmente e responsabilmente, alla
volontà di Dio»
Non importa il tipo di ali; importa il volo.
Nulla di tutto ciò che siamo, abbiamo, possiamo, e sappiamo aggiunge alcunché
a ciò che riusciamo a fare se amiamo Dio.
E così, nella semplicità, si apre il mistero del chi siamo davanti a Dio: questa è la
nostra faccia giusta, l’unica che non sia maschera e provvisorietà.
Proviamo allora a domandarci chi siamo noi.
Quello che noi stessi pensiamo di noi.
Oppure ciò che gli altri pensano di noi.
Facilmente troveremo nel nostro giudizio la mescolanza dell’una e dell’altra cosa.
Ebbene, ci pare che basti?
È certo più utile avere l’abitudine di considerarci uno in cui Dio opera, e uno che
sta consentendo all’opera di Dio, chiun­que noi siamo, giovane, vecchio, sano, malato,
ricco, povero, istruito o ignorante.
E se ci accorgiamo che non siamo abituati a giudicarci così, al­lora possiamo
concludere che è giunto il tempo di farlo, ossia di con­vertire la nostra intelligenza
e il nostro cuore alla verità.
E intanto potremo dire alla Vergine Maria: «Aiutaci, Maria. Tu che non avesti in
terra altro nome, eppure sei diventata nella gloria Compiacimento di Dio, facci
sapienti ed insegnaci a capire quanto poco vale essere questo o quello quaggiù
se non vogliamo specchiarci nel gusto di Dio.
Aiutaci, Maria, a prepa­rare in noi, vivendo come te, il nome di gloria».
Santo Rosario nei Misteri del Dolore.

O DIO VIENI A SALVARMI
SIGNORE VIENI PRESTO IN MIO AIUTO
NEI MISTERI DEL DOLORE                                          
GESÙ MUORE PER SALVARCI
O Maria, Tu che hai seguito Gesù sulla via della passione guidaci alla
contemplazione dei misteri dolorosi della nostra salvezza.
GLORIA al Padre al Figlio e allo Spirito Santo…..
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
PRIMO MISTERO DEL DOLORE                                           
L’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi.
Giunto sul luogo disse loro: “Pregate per non entrare in tentazione”.
Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e inginocchiatosi pregava: “Padre,
se vuoi, allontana da me questo calice!
Tuttavia non sia fatta la mia, ma la Tua volontà”.
Prega per noi, Vergine Santa, perché abbiamo sempre la forza di compiere
la volontà di Dio a prezzo di qualunque sacrificio. 
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
SECONDO MISTERO DEL DOLORE                                            
La flagellazione di Gesù.
Pilato volendo dare soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba
e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Prega per noi, Vergine Santa, perché sappiamo continuare a credere che Dio
ci ama, anche quando i colpi della sofferenza si abbattono su di noi.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
TERZO MISTERO DEL DOLORE                                            
La coronazione di spine di Gesù.
Allora i soldati lo condussero dentro il cortile….lo rivestirono di porpora e,
dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo.
Cominciarono poi a salutarlo: “Salve Re dei Giudei!”
Prega per noi, o Maria, perché quando qualcuno circonda di spine il nostro cuore,
sappiamo rendere bene per male. 
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
QUARTO MISTERO DEL DOLORE.                                           
Gesù sale al Calvario, caricato della Croce.
Pilato lo consegnò loro.
Essi allora presero Gesù, ed Egli portando la croce si avviò verso il Golgota.
Prega per noi, o Madre, perché come discepoli fedeli sappiamo seguire il Maestro,
con la certezza che la via della Croce è la via della salvezza.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
QUINTO MISTERO DEL DOLORE                                           
La Crocifissione di Gesù.
Giunti al Calvario lo Crocifissero!
Presso la Croce di Gesù, c’era sua Madre….!
Dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse “Tutto è compiuto!”
E chinato il capo spirò.
Prega per noi, Madre Addolorata, perché amiamo con tutto il cuore Gesù
morto per noi, ed amiamo il prossimo come Lui lo ha amato.
PADRE, 10 AVE, GLORIA.
Gesù, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno, porta in cielo
tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua misericordia.
PREGHIAMO
O Dio, Trinità d’Amore, Tu vedi di quanta potenza d’amore hanno bisogno
l’uomo odierno e il mondo; di quanta potenza dell’Amore Misericordioso!
Ti preghiamo non venire meno; sii infaticabile; sii costantemente più grande
di ogni male che è cresciuto nel nostro secolo e nelle nostra generazione;
sii più potente con la forza del Re Crocifisso.
Per Cristo nostro Signore.  AMEN.
Che la Benedizione di Dio Onnipotente e Misericordioso, scenda su di noi,
sulle nostre famiglie, sui nostri cari e sulla nostra Nazione martoriata,
per Cristo nostro Signore, Amen.
La Pace sia con tutti noi.