Vieni Spirito!
Colomba...fiammelle di fuoco...vento...!
No: decisamente a immaginarci lo
Spirito Santo facciamo una gran fatica.
Mi spiego; il Padre tanto quanto,
è l'Incommensurabile, l'Onnipotente, e allora
un simpatico vecchione barbuto ci
sta.
Il Figlio è facilissimo con la
ricchissima descrizione che la storia ci ha
consegnato e il suo bel viso
brunito contornato da una bella barba rasa ce lo
restituisce all'immaginazione.
Ma lo Spirito!
Vagamente legato alla Pentecoste,
lo rispolveriamo in occasione della Cresima
(Sacramento difficile da vivere
per i nostri ragazzi in piena crisi adolescenziale…),
rischia di restare accantonato
nelle nostre devozioni come un "qualcosa di più"
di un santo.
Che tristezza!
Così pochi conoscono delle preghiere
di invocazione dello Spirito.
Lo Spirito è presenza d'amore
della Trinità, ultimo dono di Gesù agli apostoli,
nominato con rispetto e con
titoli straordinari da Gesù: " Vivificatore",
"Consolatore", "Ricordatore", invocato con tenerezza e
forza dai nostri fratelli cristiani d'oriente.
Senza lo Spirito saremmo morti,
esanimi, spenti, non credenti, tristi.
Esagero? No, è che lo Spirito,
così discreto, così impalpabile, indescrivibile, è la
chiave di volta della nostra
fede, ciò che unisce tutto.
L'unico esempio che mi sembra
spiegare bene ciò che ho nel cuore è questo;
immaginatevi di essere una radio
(a voi la scelta tra un sofisticato apparecchio HiFi
o una scatolina portatile) e
immaginatevi che il Signore Gesù, la fede, la vita di Dio
sia una potente stazione radio.
Bene; se non siete in sintonia,
se non cogliete la giusta frequenza, sentirete solo
un fastidioso ronzio.
Idem con lo Spirito (che spero mi
perdoni per la bestialità di esempio!); se non ci
mette in sintonia la fede, ci
giunge agli orecchi del cuore solo un fastidioso brusio.
Davvero lo Spirito, già ricevuto
da ciascuno nel Battesimo, è Colui che ci rende
presente qui e ora il Signore
Gesù.
Siete soli? Avete l'impressione
che la vostra vita sia una barca che fa
acqua da tutte le parti?
Vi sentite incompresi o feriti?
Invocate lo Spirito che è
Consolatore che con-sola, fa compagnia a chi è solo.
Ascoltate la Parola e faticate a
credere, a fare il salto definitivo?
Invocate lo Spirito che è
Vivificatore, rende la vostra fede schietta e vivace
come quella dei grandi santi.
Fate fatica a iniettare Gesù
nelle vene della vostra quotidianità, preferendo
tenerlo in uno scaffale bello
stirato da tirare fuori di domenica?
Invocate lo Spirito che ci
ricorda ciò che Gesù ha fatto per noi.
Così gli apostoli hanno dovuto
essere abitati dallo Spirito, che li ha rivoltati
come un calzino, per essere
finalmente, definitivamente, annunciatori e, allora,
solo allora, hanno iniziato a
capire, a ricordare col cuore.
Ecco allora che le immagini del
fuoco, del vento, sono quanto mai azzeccate,
e la pagina degli Atti è
straordinaria in questo suo esagerato uso di parole che
sottolineano lo stupore, la
meraviglia, il cuore che scoppia.
Se avete sentito il cuore
scoppiare, ascoltando la Parola, state tranquilli: c'era
lo Spirito che, finalmente, era
riuscito a forzare la serratura del vostro cuore
e della vostra incredulità!
Non vi capite con chi vi sta
intorno, col vostro parroco, col vostro confratello?
Invocate lo Spirito che provoca
l'antiBabele (ricordate quel bel racconto della
gente che non si capiva più?)
ricucendo gli strappi del nostro non capirci per
suscitare comunioni sotterranee
che vanno al di là delle simpatie.
Abbiamo bisogno, urgiamo, ci è
indispensabile invocare lo Spirito perchè ci
cambi il cuore, ce lo riempia,
dia una sveglia alla nostra fede.
Non è tempo perso il tempo
dedicato ad invocarlo, a supplicarlo, a fargli vedere
che lo aspettiamo.
Allora, amici, ancora
socchiudiamo gli occhi assieme e con fede, con forza,
con passione, sussurriamo ancora
una volta: "Vieni Spirito Santo".
Santa Domenica di Pentecoste
Fausto.