domenica 7 dicembre 2014

Questioni di Angeli

Maria l’Immacolata!
La Solennità di Maria Immacolata è' una buona
occasione per riflettere sull'esempio di Maria,
prima tra i credenti.
Ci sono dei personaggi chiave all'interno del nostro
cammino di fede e-tra questi-Maria è il modello
di ogni cristiano.
Ma mi rendo conto che Maria può diventare quasi
un ostacolo per chi si sta avvicinando alla fede; la
devozione popolare ha talmente arricchito l'immagine
della Madre, da renderla distante, eccessiva: cos'ha a
che vedere con le mie fragilità, i miei problemi questa
donna fuori dall'ordinario?
Bisogna, allora, trovare il coraggio di tornare al Vangelo,
di ripercorrere l'esperienza di Maria così come ci viene
proposta dai Vangeli, andare all'origine e alla causa dell'amore
nei confronti di questa acerba adolescente di Nazareth.
Maria emerge dai racconti di Luca e degli altri evangelisti
come una ragazza di grande equilibrio, con un'esperienza
di vita che assomiglia alla nostra.
Dicevamo, l’altra domenica, della necessità di svegliarci,
del grosso rischio che corriamo di vivere un po “addormentati”,
fuori dalla vera vita; tutti indaffarati a trovare degli spazi
per riposarci, dimenticando l'essenziale.
Anche Maria, giovane credente, si ritrova nel tran tran famigliare:
lavoro (che per l'epoca era casalingo), amicizie, tempo libero...!
Ed è in questo contesto che avviene l'inaudito: a Maria viene
chiesto di diventare la porta d'ingresso di Dio nel mondo.
Facile, no?
E se fosse successo a noi, se Dio ci avesse detto: “Senti, ho bisogno
di una mano per salvare il mondo”, cosa avremmo risposto?
Maria tentenna, fatica: come è possibile tutto questo?
Ma l'angelo le ricorda che non bisogna mettere ostacoli
a Dio: Lui sa quello che fa!
E Maria crede.
Si resta increduli, stupiti dalla semplicità di
questa risposta: “Eccomi”.
Quante conseguenze avrà questa disponibilità!
Che razza di radicale cambiamento porterà questo “sì” a Maria!
Problemi con la sua situazione famigliare, con un fidanzato
che si vede Dio come concorrente in amore...!
Problemi con questo bambino che dovrà essere continuamente
guardato come un Mistero...!
Problemi con questo Rabbì tutto preso nell'annuncio che
si dimenticherà della propria famiglia per aprirsi ad
una famiglia più ampia...!
Sofferenza nel vedere un figlio innocente condannato a morte...!
Maria si fida, crede nel Dio dell'impossibile.
Sua cugina Elisabetta, da lì a qualche settimana, le dirà: “Ma
come hai fatto, Maria, a credere a una cosa del genere?”.
Sì: se leggiamo il Vangelo senza pregiudizi, con cuore puro,
restiamo allibiti: come hai fatto, Maria, a credere?
Sì, capiamo perché la Chiesa ha sempre indicato la madre
come la prima tra i credenti, la prima cristiana, la discepola
per definizione, capiamo perché questa piccola adolescente,
di cui sappiamo poco, è diventata il gigante della fede:
per la sua audacia, la sua savia incoscienza, Maria ha
dato al mondo il Salvatore.
Ecco un modo concreto di svegliarsi: fidarsi di Dio, mettersi
a sua disposizione, accogliere il suo progetto (anche se folle)…!
Siamo disposti a fidarci di Dio?
Oppure, ancora una volta, detteremo a Dio le nostre
condizioni, gli spiegheremo cosa deve fare per esistere?
Siamo seri! Siamo realisti!
Maria è la donna concreta, che sa quanto Dio può abitare una vita.
Mi viene da ripetere una citazioni profonda:
“Siate realisti. Chiedete l'impossibile”.
La dimensione del profondo dentro di noi è l'unica che può
colmare il nostro cuore; dare spazio a Dio, è l'unica cosa che
veramente ci può far acquistare uno sguardo di realismo sulle cose.
Due, quindi, sono gli atteggiamenti che la festa di oggi ci suggerisce:
il primo è quello di acquistare consapevolezza del fatto che il
Signore si manifesta nella quotidianità, non nelle occasioni
strepitose, particolari o eccezionali.
Dio si manifesta nel vivere settimanale, nelle vicende piccole
e grandi di tutti i giorni.
E il secondo aspetto è quello della fede, della risposta che
possiamo dare a questa chiamata.
Pensateci un po': e se Maria avesse detto “Ho preso troppo sole,
vedo gli angeli”..., o se si fosse confrontata con un amico che
gli avesse suggerito una buona visita neurologica?
O se, più semplicemente avesse detto: “Forse, Signore, ti sei
sbagliato: non ho tempo, non sono capace, non me la sento”?
Non sono queste le nostre reazioni?
I muri che innalziamo davanti alla proposta di grazia del Signore?
E' Lui che prende l'iniziativa, Lui che vuole salvarci, Lui che
ci viene incontro, Lui che fa grazia.
Non chiudiamo il nostro cuore!
Che Maria, prima tra i discepoli, ci insegni ancora una volta
a fidarci del Dio dell'impossibile...!
Santa festa dell’Immacolata, Fausto.