Maria l’Immacolata!
La Solennità di Maria Immacolata è' una
buona
occasione per riflettere sull'esempio di
Maria,
prima tra i credenti.
Ci sono dei personaggi chiave all'interno
del nostro
cammino di fede e-tra questi-Maria è il
modello
di ogni cristiano.
Ma mi rendo conto che Maria può diventare
quasi
un ostacolo per chi si sta avvicinando
alla fede; la
devozione popolare ha talmente arricchito
l'immagine
della Madre, da renderla distante,
eccessiva: cos'ha a
che vedere con le mie fragilità, i miei
problemi questa
donna fuori dall'ordinario?
Bisogna, allora, trovare il coraggio di
tornare al Vangelo,
di ripercorrere l'esperienza di Maria
così come ci viene
proposta dai Vangeli, andare all'origine
e alla causa dell'amore
nei confronti di questa acerba
adolescente di Nazareth.
Maria emerge dai racconti di Luca e degli
altri evangelisti
come una ragazza di grande equilibrio,
con un'esperienza
di vita che assomiglia alla nostra.
Dicevamo, l’altra domenica, della
necessità di svegliarci,
del grosso rischio che corriamo di vivere
un po “addormentati”,
fuori dalla vera vita; tutti indaffarati
a trovare degli spazi
per riposarci, dimenticando l'essenziale.
Anche Maria, giovane credente, si ritrova
nel tran tran famigliare:
lavoro (che per l'epoca era casalingo),
amicizie, tempo libero...!
Ed è in questo contesto che avviene
l'inaudito: a Maria viene
chiesto di diventare la porta d'ingresso
di Dio nel mondo.
Facile, no?
E se fosse successo a noi, se Dio ci
avesse detto: “Senti, ho bisogno
di una mano per salvare il mondo”, cosa
avremmo risposto?
Maria tentenna, fatica: come è possibile
tutto questo?
Ma l'angelo le ricorda che non bisogna
mettere ostacoli
a Dio: Lui sa quello che fa!
E Maria crede.
Si resta increduli, stupiti dalla
semplicità di
questa risposta: “Eccomi”.
Quante conseguenze avrà questa
disponibilità!
Che razza di radicale cambiamento porterà
questo “sì” a Maria!
Problemi con la sua situazione
famigliare, con un fidanzato
che si vede Dio come concorrente in
amore...!
Problemi con questo bambino che dovrà
essere continuamente
guardato come un Mistero...!
Problemi con questo Rabbì tutto preso
nell'annuncio che
si dimenticherà della propria famiglia
per aprirsi ad
una famiglia più ampia...!
Sofferenza nel vedere un figlio innocente
condannato a morte...!
Maria si fida, crede nel Dio
dell'impossibile.
Sua cugina Elisabetta, da lì a qualche
settimana, le dirà: “Ma
come hai fatto, Maria, a credere a una
cosa del genere?”.
Sì: se leggiamo il Vangelo senza
pregiudizi, con cuore puro,
restiamo allibiti: come hai fatto, Maria,
a credere?
Sì, capiamo perché la Chiesa ha sempre indicato
la madre
come la prima tra i credenti, la prima
cristiana, la discepola
per definizione, capiamo perché questa
piccola adolescente,
di cui sappiamo poco, è diventata il
gigante della fede:
per la sua audacia, la sua savia
incoscienza, Maria ha
dato al mondo il Salvatore.
Ecco un modo concreto di svegliarsi:
fidarsi di Dio, mettersi
a sua disposizione, accogliere il suo
progetto (anche se folle)…!
Siamo disposti a fidarci di Dio?
Oppure, ancora una volta, detteremo a Dio
le nostre
condizioni, gli spiegheremo cosa deve
fare per esistere?
Siamo seri! Siamo realisti!
Maria è la donna concreta, che sa quanto
Dio può abitare una vita.
Mi viene da ripetere una citazioni profonda:
“Siate realisti. Chiedete l'impossibile”.
La dimensione del profondo dentro di noi
è l'unica che può
colmare il nostro cuore; dare spazio a
Dio, è l'unica cosa che
veramente ci può far acquistare uno
sguardo di realismo sulle cose.
Due, quindi, sono gli atteggiamenti che
la festa di oggi ci suggerisce:
il primo è quello di acquistare
consapevolezza del fatto che il
Signore si manifesta nella quotidianità,
non nelle occasioni
strepitose, particolari o eccezionali.
Dio si manifesta nel vivere settimanale,
nelle vicende piccole
e grandi di tutti i giorni.
E il secondo aspetto è quello della fede,
della risposta che
possiamo dare a questa chiamata.
Pensateci un po': e se Maria avesse detto
“Ho preso troppo sole,
vedo gli angeli”..., o se si fosse
confrontata con un amico che
gli avesse suggerito una buona visita
neurologica?
O se, più semplicemente avesse detto: “Forse,
Signore, ti sei
sbagliato: non ho tempo, non sono capace,
non me la sento”?
Non sono queste le nostre reazioni?
I muri che innalziamo davanti alla
proposta di grazia del Signore?
E' Lui che prende l'iniziativa, Lui che
vuole salvarci, Lui che
ci viene incontro, Lui che fa grazia.
Non chiudiamo il nostro cuore!
Che Maria, prima tra i discepoli, ci
insegni ancora una volta
a fidarci del Dio dell'impossibile...!
Santa festa dell’Immacolata, Fausto.