martedì 21 febbraio 2017

Orge gay pagate da noi contribuenti

Ecco come vengono impiegati i nostri soldi
dall’attuale Governo.
In Italia non c’è lavoro, c’è il caos immigrati,
gli Italiani non riescono ad arrivare a fine mese,
ma per il Governo la priorità sono i GAY.
Qualcuno di voi si ricorderà che tempo fa avevo
scritto che purtroppo nel nostro Parlamento ci
sono tanti omosessuali e lesbiche, bene, anzi male,
ora ne abbiamo la conferma.
Ora capiamo che con tutti i problemi che abbiamo in
Italia, per il Governo la priorità era riconoscere i gay.
Orge e prostituzione gay,
bomba su Palazzo Chigi:
si dimette il presidente Unar
Palazzo Chigi finanzia la
prostituzione omosessuale:
lo scoop de "Le Iene"
Francesco Spano si è dimesso da direttore dell'Unar, l'Ufficio
nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio.
Lo si apprende da Palazzo Chigi.
Le dimissioni sono arrivate dopo che nel pomeriggio il direttore
dell'Unar era stato ricevuto dalla Sottosegretaria alla Presidenza
del Consiglio, Maria Elena Boschi.
Le dimissioni sono arrivate dopo il caso scoppiato dopo un servizio de Le iene 
dal quale emergerebbe un uso improprio dei fondi assegnati
da Palazzo Chigi all'Unar.
Con una parte di quei soldi, Spano avrebbe infatti voluto finanziare
una associazione gay che organizzava sesso a pagamento.
Le dimissioni, sottolinea Palazzo Chigi, vogliono essere un segno di
rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l'Unar,
istituito con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, in recepimento
alla direttiva comunitaria n.2000/43 CE contro ogni forma di
discriminazione.
La Presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni
della procedura prevista e d'accordo con lo stesso Spano, disporrà la
sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto
della inchiesta giornalistica, per effettuare le ulteriori opportune verifiche.
I relativi fondi, comunque, non sono stati ancora erogati.
In tasca Francesco Spano ha la tessera del circolo che prendeva soldi dalla
Presidenza del Consiglio per organizzare orge gay. "Non me lo ricordavo.
Ho controllato, è vero, ma l'avrò fatta in un altro locale del gruppo,
di altro genere, ne hanno tanti".
Si difende così, sul Corriere della Sera, l'ex direttore dell'Unar (Ufficio
anti-discriminazioni razziali) costretto alle dimissioni dopo lo scandalo
sollevato dalle Iene in tv.
Ieri pomeriggio ha incontrato la sottosegretaria Maria Elena Boschi,
che avrebbe gentilmente richiesto la sua testa. "Mi sono dimesso, sì,
ma guardi che è un atto non dovuto, solo opportuno, per rispetto al
lavoro che in quest'anno ho svolto con tanta passione e abnegazione",
spiega Spano, che avrebbe chiesto in prima persona il faccia a faccia
con la Boschi.
Le Iene lo hanno immortalato con un folkloristico cappotto arancione,
decisamente imbarazzato per le accuse rivoltegli: "Questa bufera che
hanno creato è infondata, mi hanno messo in mezzo-si difende sul Corriere-.
La procedura seguita è trasparente, esiste una graduatoria.
Inoltre era il primo bando e quei fondi non sono stati assegnati o spesi,
ma tuttora in cassa".
L'associazione chiamata in causa, la Anddos, "era iscritta dal 2014
e io sono arrivato solo nel gennaio del 2016.
Si è classificata tra i primi 31 su 297, se non ricordo male.
Il suo progetto, in collaborazione anche con l'Università La Sapienza,
prevedeva la costituzione di centri di ascolto e supporto anti-violenza
omofobica per persone in difficoltà".
Il circolo, però, pare avere finalità decisamente più ludiche.
A luci rosse, per l'esattezza: "Infatti appena l'ho saputo sono corso a
presentare denuncia al posto di polizia di Palazzo Chigi".
Unar sta per «Ufficio anti-discriminazioni razziali».
All’interno del Dipartimento Pari opportunità della presidenza
del consiglio, si occupa di promuovere la «parità di trattamento
e la rimozione delle discriminazioni» razziali, etniche e sessuali con
campagne di comunicazione e adottando progetti «in collaborazione
con le associazioni no profit».
Nel mirino della iena Filippo Roma è finito un finanziamento di 55mila
euro ad un’associazione di «promozione sociale» dietro cui, secondo
la trasmissione televisiva, si nasconderebbe il business del sesso
gay a pagamento.
Ecco il testo del servizio che andrà in onda stasera su Italia 1.
Con che criteri l’Unar sceglie le associazioni da accreditare e finanziare
con migliaia di euro?
Il suddetto ufficio del governo ha come compito quello di contrastare
le discriminazioni su razza o sesso e a tal fine gestisce anche denaro
proveniente dai contribuenti.
Accreditate nel registro dell’Unar si annoverano alcune associazioni
molto conosciute come Amnesty International, Unicef,
Croce Rossa Italiana, Comunità di Sant’Egidio.
In questo elenco, però, compaiono anche associazioni poco o per niente note.
Una di queste, con l’ultimo bando assegnato qualche settimana fa,
si è aggiudicata circa 55.000 euro. Di cosa si tratta?
Proprio su questa associazione un segnalatore, che ha preferito tenere
nascosta la propria identità, ha fatto avere a Filippo Roma le
seguenti dichiarazioni.
Segnalatore: In realtà questi circoli non sono altro che dei locali con
ingresso a pagamento, dove si incontrano persone gay per fare sesso,
a volte anche questo a pagamento.
Iena: Quindi tu ci stai dicendo che in questi circoli si fa sesso
e pure a pagamento?
Segnalatore: Sì, perché si tratta di un’associazione di imprenditori del
mercato del sesso gay.
Si nascondono dietro l’etichetta di associazioni di promozione sociale.
Le stesse che dovrebbero avere come mission quella di aiutare le persone,
ma in realtà, il loro unico scopo è quello di fare soldi senza pagare le tasse.
Iena: In che modo?
Segnalatore: Sfruttando la denominazione di associazione a cui sono
concesse delle agevolazioni.
Se si trattasse di un locale commerciale dovrebbero pagare le tasse
sull’ingresso, sulle bibite, su tutto ciò che viene venduto, compresi i massaggi.
E dovrebbero anche comprarsi una licenza.
Alle associazioni invece, non è richiesto niente di tutto questo, proprio
perché l’attività principale dovrebbe essere senza fini di lucro.
Basta andare sui siti di quei posti per capire che cosa offrono.
Iena: Che cosa sono le dark room? (ndr, sul sito di uno di questi circoli
tra i servizi offerti vengono citate le «dark room»).
Segnalatore: Sono delle stanze buie dove la gente entra vestita, nuda,
per fare sesso con chi capita, senza guardarsi in faccia.
Là dentro succede di tutto, molto spesso senza nemmeno usare protezioni.
Ti puoi immaginare i rischi per le malattie.
Quello che trovo assurdo è che un’associazione come questa, con circoli,
saune, centri massaggi, dark room, ma soprattutto dove si pratica la
prostituzione, possa aver vinto un bando della Presidenza del Consiglio,
soldi pubblici.
Iena: Chi è che si prostituisce?
Segnalatore: Normalmente lo fanno i massaggiatori.
Finito il massaggio chiedono esplicitamente al cliente se vuole andare
oltre, con qualche servizietto extra a pagamento.
Esistono dei veri e propri listini, ogni cosa ha il suo prezzo.
Iena: Normalmente quanti clienti si fanno fare il massaggio extra?
Segnalatore: Quasi tutti quelli che chiedono il massaggio lo fanno per
avere prestazioni sessuali, altrimenti andrebbero in qualsiasi altro centro
che costa anche di meno.
Iena: Ma come è possibile che alla Presidenza del Consiglio non si
accorgano di queste cose?
Segnalatore: Effettivamente è strano.
È ancora più strano che il direttore dell’Unar, l’ufficio che distribuisce
i finanziamenti, sia associato a uno di questi circoli.
Riguardo a quest’ultima sua affermazione, il segnalatore dice di essere
a conoscenza dei riferimenti relativi al presunto tesseramento del
direttore dell’Unar.
Si tratterebbe del codice socio e del numero della tessera, con data di rilascio
e di scadenza e data di nascita fornita dal socio al momento dell’iscrizione.
La Iena decide per tanto di far luce sulla vicenda recandosi in alcuni
di questi circoli.
Filippo Roma mostra quindi immagini esclusive che confermerebbero
come tra le attività prevalenti in questi luoghi ci sarebbe la pratica del
sesso libero e anche estremo.
In alcuni casi, servizi come dark room o glory hole sono chiaramente
segnalati sui siti di questi circoli.
A volte, i servizi di massaggi offerti all’interno dei suddetti circoli,
come affermato dal segnalatore, includerebbero anche, con tanto di tariffario,
prestazioni extra che prevedono sesso a pagamento. (...)
Per avere delucidazioni in merito alle parole del segnalatore anonimo,
Filippo Roma intervista Francesco Spano, direttore dell’Unar.
Iena: Lei è il direttore dell’Unar, giusto?
Spano: Sì.
Iena: Che è l’organismo della Presidenza del Consiglio che si occupa
di assegnare una serie di fondi a varie associazioni che sono in prima
linea contro le discriminazioni sessuali e razziali, giusto?
Spano: Sì, fra i compiti ha anche quello di gestire l’attività
contro la discriminazione.
Iena: Queste associazioni per essere accreditate presso il registro
dell’Unar che requisiti fondamentali devono avere?
Spano: Devono avere tutta una serie di requisiti di legge previsti
che si possono trovare anche sul nostro sito.
Iena: Infatti, li abbiamo trovati e abbiamo letto questa cosa qua che tra…
Spano: Scusate un secondo..
Iena: Prego, prego (ndr, il direttore Spano si allontana).
Aspetti, ma dove va?
Spano: Un secondo, riesco subito.
Quando gli vengono chiesti quali sono i requisiti per essere accreditate
presso il registro dell’Unar, Spano entra improvvisamente negli uffici della
Presidenza del Consiglio dicendo di aver ricevuto una telefonata.
Filippo Roma raggiunge Spano in un secondo momento per rivolgergli
ulteriori domande:
Iena: Avvocato, ci eravamo preoccupati che fosse andato via o scappato.
Spano: No, scusate ero al cellulare, perché devo scappare?
Anzi, vi chiedo scusa.
Iena: Ci mancherebbe altro.
Tra le varie associazioni che nel 2016 hanno ottenuto questi finanziamenti
della Presidenza del Consiglio ce n’è una che ha ottenuto 55 mila euro.
Spano: Partecipava ad un progetto, mi pare.
Iena: Esatto. E come attività preminente, ha ben altro.
Spano: Allora, noi stiamo a quello che ci dichiara lo statuto delle associazioni.
Iena: Però, dicevo, a voglia a fare tante altre cose rispetto alla lotta
contro la discriminazione…
Spano: A noi risulta che fa questo, poi non so che altro fa.
Iena: Glory Hole, sa che cos’è?
Spano: No, assolutamente no.
Iena: È una pratica sessuale dove c’è un buco …
Spano: Questo non lo so.
Ora, grazie se mi date questa segnalazione grazie, ora verificheremo.
Iena: dark room?
Spano: No, ora questo lo verificheremo, insomma, l’importante...
Iena: Ci hanno segnalato dark room dove avviene un po’ di tutto…
Spano: Questa sarà una cosa che riguarderà la vita privata delle persone,
non rileva a noi, però, verificheremo.
Iena: Per carità, questa è la vita sessuale delle persone, però, soprattutto,
in questi circoli si pratica la prostituzione.
Spano: Questo spero di no. La prostituzione è un reato.
Iena: E si pratica nei circoli accreditati con l’Unar?
Spano: No, questo no.
Allora, assolutamente no, le posso assicurare. Noi verifichiamo.
Iena: Le assicuro io, invece.
Le faccio vedere un filmato, guardi..
Spano: Non mi interessa il filmato.
Iena: Come non le interessa il filmato?
Lei è quello che dispensa questi finanziamenti pubblici.
Spano: Nel senso, ci credo, lo verificheremo.
Iena: Guardi un po’ che abbiamo visto. (ndr, Filippo Roma mostra il
filmato al direttore).
Questo è un massaggio che avviene dentro a una sauna, un massaggiatore
che propone un extra.
Un extra di natura sessuale. Poi, un’altra sauna…
Spano: No, no, non mi interessa questa cosa, grazie…
Ci credo, dal punto di vista di vederlo non mi aggiunge niente.
Mi ha dato l’informazione.
Comunque, guardi, io oggi stesso, ora torno in ufficio, convocherò
il Presidente di *** e verificherò questa cosa, perché se l’attività è,
come voi dite, legata alla prostituzione, ci mancherebbe altro.
Iena: Lei come direttore dell’Unar, non svolge dei controlli su cosa
combinano queste associazioni?
Spano: Le ripeto, io faccio un controllo cartaceo e formale su quello
che viene dichiarato.
Iena: Un po’ a caso?
Spano: No, no, non è che posso andare nei circoli a vedere cosa
succede, questo non…
Iena: Direttore, questo lo sappiamo noi che non facciamo parte
dell’Unar e non lo sa lei che è il direttore dell’Unar?
Iena: 55 mila euro.
Ma perché i contribuenti italiani devono finanziare con le proprie
tasche associazioni dove si pratica la prostituzione?
Spano: Assolutamente no.
Iena: Lei, di fronte a queste scene, se la sente di assegnare questi fondi?
Spano: Ora, su questo faremo la verifica che stiamo facendo e se fosse
un’associazione che, come voi dite, con questi fondi sosterrebbe la
prostituzione ovviamente no.
Ma va in automatico, le assicuro.
Stia tranquillo, su questo guardi sono tranquillissimo.
Iena: Con un direttore che controlla così le associazioni che ricevono
questi fondi non sono tranquillissimo...
Spano: Stiamo ulteriormente facendo dei controlli.
Oggi stesso, io, anche grazie alla vostra segnalazione, convocherò il
Presidente di *** e chiederò se c’è una difformità rispetto a quello che
è dichiarato nello statuto e quella che è la loro attività svolta.
Nel caso, annulleremo questa assegnazione.
Iena: Lei non conosceva l’attività di ***?
Spano: L’attività di *** la conosco come attività di promozione,
di seminari, hanno un giornale, cose di questo tipo.
Iena: Perché qualcuno ci ha detto che lei è socio dell’associazione ***?
Spano: No, assolutamente no. Non so di cosa stai parlando.
Iena: Sicuro? Perché a noi sono arrivati degli estremi di una tessera…
Spano: Ora però devo andare…
Iena: Abbiamo quasi finito, poi la lasciamo andare.
Spano: La prego davvero.
Iena: Ci risulta un numero di tessera, ***, fatta il XX.X.XXXX a nome suo.
Spano: Non so, io no ho…dove e come?
Iena: Non è tesserato?
Spano: No.
Iena: E perché noi abbiamo questi estremi?
Spano: Non lo so.
Iena: Ci toglie una curiosità per cortesia?
Spano: Sì.
Iena: Noi ci chiediamo. Sia mai che chi dispensa fondi pubblici
a una serie di associazioni, sia anche socio di quella associazione, no?
Se no ci sarebbe un conflitto di interessi?
Spano: Ora vi devo salutare, però, davvero. Arrivederci.
Purtroppo, ecco dove vanno i nostri soldi e quanti altri fatti come
questo ci saranno che purtroppo non conosciamo.

E che gentaglia abbiamo da pagare nel circo del Governo!