domenica 6 marzo 2016

La storia dell'olio tunisino è vera

L’eccessiva esaltazione personale unita al disprezzo
verso i cittadini, sono peccati che Dio unisce a
quelli contro lo Spirito Santo.
Tra i tanti impegni di apostolato, oggi ho potuto leggere
un articolo che mi ha ulteriormente amareggiato.
I politici italiani che votano in Europa ma sono autorizzati
dai loro segretari di partito italiano, permettono l’ingresso
dell’olio d’oliva tunisino a dazio zero, colpendo così direttamente
la produzione italiana e gettando nella disperazione migliaia
di proprietari di aziende e agricoltori.
L’articolo lo trascrivo perché è agghiacciante una scelta
del genere contro gli stessi italiani!
«Cecile Kyenge si dice convinta del voto che ha dato in
favore dell'olio tunisino.
L'europarlamento nei giorni scorsi ha votato un decreto
per l'accesso temporaneo sul mercato dell'Ue di 35 mila
tonnellate di olio d'oliva tunisino a dazio zero.
Nel 2016 e 2017, quindi, gli agricoltori italiani avranno
una dura concorrenza, in un settore che certo non vive
un periodo d'oro.
L'europarlamentare Pd, ospite a La Gabbia su La7,
ha provato a difendere la scelta di votare a favore della
legge europea.
“La Tunisia è uno dei nostri partner e così l'Europa ha
deciso di aprirgli le porte del mercato Ue”.
Peccato che sia proprio l'Italia la maggior
produttrice di olio d'oliva.
E così siamo sempre noi a doverci caricare sulle
spalle l'onere di “salvare” il paese africano.
Tanto che in diretta, Gianluigi Paragone fa notare questo
particolare alla Kyenge.
“Però noi a furia di aiutare tutti gli altri, finiamo per
rimanerci sempre imbrogliati”.
“Lei sa bene che in un momento di crisi il consumatore
sceglie quello meno costoso”.
Ovvero quello tunisino ma non si conoscono i prodotti
utilizzati per la crescita e la maturazione.
E così vengono danneggiati gli agricoltori italiani.
Con buona pace della Kyenge».
Mi dispiace dire certe cose come cristiano praticante,
ma non sempre si può tacere.
Sono d’accordo di aiutare le persone in difficoltà che
vengono da altri paesi, ma non sono d’accordo quando
vengono nel nostro paese e vogliono insegnarci come
si fa a vivere.
Non accetto insegnamenti da musulmani, io non vado
nel loro paese ad imporgli il mio modo di vivere.
Poi mi chiedo, perché questi musulmani che sono nelle
file del PD, visto che si ritengono intelligenti, non sono
rimasti nei loro rispettivi paesi d’origine ad aiutare a
sistemare i loro problemi che sono tanti?
Noi in Italia ne abbiamo già anche troppi che vogliono
insegnare a noi come comportarci e tanti di loro sono
i primi a trasgredire le regole, perciò, non abbiamo
bisogno di personaggi strani che vengono a farsi
mantenere, siamo già in difficoltà.
Spero che qualcuno mi sappia dare una risposta, grazie.