L’eccessiva
esaltazione personale unita al disprezzo
verso
i cittadini, sono peccati che Dio unisce a
quelli
contro lo Spirito Santo.
Tra
i tanti impegni di apostolato, oggi ho potuto leggere
un
articolo che mi ha ulteriormente amareggiato.
I
politici italiani che votano in Europa ma sono autorizzati
dai
loro segretari di partito italiano, permettono l’ingresso
dell’olio
d’oliva tunisino a dazio zero, colpendo così direttamente
la
produzione italiana e gettando nella disperazione migliaia
di
proprietari di aziende e agricoltori.
L’articolo
lo trascrivo perché è agghiacciante una scelta
del
genere contro gli stessi italiani!
«Cecile
Kyenge si dice convinta del voto che ha dato in
favore
dell'olio tunisino.
L'europarlamento
nei giorni scorsi ha votato un decreto
per
l'accesso temporaneo sul mercato dell'Ue di 35 mila
tonnellate
di olio d'oliva tunisino a dazio zero.
Nel
2016 e 2017, quindi, gli agricoltori italiani avranno
una
dura concorrenza, in un settore che certo non vive
un
periodo d'oro.
L'europarlamentare
Pd, ospite a La Gabbia su La7,
ha
provato a difendere la scelta di votare a favore della
legge
europea.
“La
Tunisia è uno dei nostri partner e così l'Europa ha
deciso
di aprirgli le porte del mercato Ue”.
Peccato
che sia proprio l'Italia la maggior
produttrice
di olio d'oliva.
E
così siamo sempre noi a doverci caricare sulle
spalle
l'onere di “salvare” il paese africano.
Tanto
che in diretta, Gianluigi Paragone fa notare questo
particolare
alla Kyenge.
“Però
noi a furia di aiutare tutti gli altri, finiamo per
rimanerci
sempre imbrogliati”.
“Lei
sa bene che in un momento di crisi il consumatore
sceglie
quello meno costoso”.
Ovvero
quello tunisino ma non si conoscono i prodotti
utilizzati
per la crescita e la maturazione.
E
così vengono danneggiati gli agricoltori italiani.
Con
buona pace della Kyenge».
Mi dispiace dire certe cose come cristiano
praticante,
ma non sempre si può tacere.
Sono d’accordo di aiutare le persone in difficoltà
che
vengono da altri paesi, ma non sono d’accordo
quando
vengono nel nostro paese e vogliono insegnarci come
si fa a vivere.
Non accetto insegnamenti da musulmani, io non vado
nel loro paese ad imporgli il mio modo di vivere.
Poi mi chiedo, perché questi musulmani che sono
nelle
file del PD, visto che si ritengono intelligenti,
non sono
rimasti nei loro rispettivi paesi d’origine ad
aiutare a
sistemare i loro problemi che sono tanti?
Noi in Italia ne abbiamo già anche troppi che
vogliono
insegnare a noi come comportarci e tanti di loro
sono
i primi a trasgredire le regole, perciò, non abbiamo
bisogno di personaggi strani che vengono a farsi
mantenere, siamo già in difficoltà.
Spero che qualcuno mi sappia dare una risposta,
grazie.