giovedì 4 dicembre 2014

Una strana telefonata

Una richiesta di aiuto!
Un amico mi ha telefonato per un saluto, niente
di strano ho tante persone che lo fanno.
Ma durante la conversazione mi ha fatto una
precisa domanda: “Chi è Dio”.
Vado a Messa la Domenica, mi ritengo un cristiano praticante.
Ma mi sono accorto di non conoscere Dio come dovrei;
io lo conosco solo a mio uso e consumo, il dubbio mi è
venuto leggendo quello che scrivi sul tuo blog.
Se puoi ti chiedo di aiutarmi a conoscerlo meglio,
grazie per l’aiuto.
Con piacere amico anonimo, cerco nelle mie possibilità
di farti capire chi è Dio, o quanto meno, di come l’ho conosciuto io.
Dio è un Padre, anzi, un Papà che è più famigliare.
Non dobbiamo pensarlo un personaggio messo la su
un piedistallo inavvicinabile. No!
Dio è in noi, è dentro di noi, solo che non riusciamo a
sentirlo, troppo pieni del nostro io personale.
Dobbiamo aprirci a Lui, accettarlo, invitarlo ad entrare in noi,
aprirgli il nostro cuore, solo così conosceremo Dio, un vero Papà.
A Luca dobbiamo dire grazie per il suo insegnamento
esaltante, una delle più belle parabole, il cuore stesso
del messaggio di Dio Papà.
È la storia di un padre che ha a che fare con due figli idioti.
Quei figli siamo noi.
Vai a leggere la sua Parabola, sul figliol prodigo; Luca (15,11-32).
Leggiamo di due figli, che hanno entrambi una
pessima idea del padre.
Devo andarmene di casa per realizzarmi, pensa il primo.
Mi tocca lavorare tutta la vita facendo il bravo ragazzo
senza una piccola soddisfazione, pensa il secondo.
Quei figli siamo noi che non lo abbiamo ancora conosciuto
per il vero papà che è, ci sembra piuttosto un Dio frustrante,
che ci impedisce di essere liberi.
E allora, cerchiamo di crearcelo a nostra immagine
e somiglianza, secondo il nostro bisogno.
Vediamo il primo figlio, che spende tutto, che si fa dio
di se stesso, che pensa che la vita sia opportunità.
È bella la vita, meglio godercela.
Meglio addentarla, farla bella, visto che è così difficile.
Solo che poi presenta sempre il conto, la verità viene a galla e il
figlio smarrisce nel fango dei maiali il suo delirio di onnipotenza.
Si pente? No!
La fame lo fa tornare a casa, non il rimorso, e allora pensa
di ritornare, cercando di prendere in giro il padre.
Continua a non capire nulla del Padre.
L’altro figlio, che torna dal lavoro stanco e si offende della
festa, ci mancherebbe.
Per lui che non se n’è andato non c’è niente, neanche un
capretto per fare festa con gli amici.
Come possiamo dargli torto.
Però mi chiedo; perché allora resta nella casa del Padre,
anche se non condivide le sue idee?
Per comodità, per paura del futuro.
Anche lui non ha ancora capito nulla del Padre.
Allora lasciamo questi due idioti macerarsi nei loro pensieri.
E guardiamo al Padre-Papà.
Vediamo un Papà che lascia andare il figlio anche se
sa che si farà del male, ecco la libertà; come diceva
Beata Madre Speranza; Dio-Papà, quando vede un figlio
che sta per cadere nel peccato, si gira dall’altra parte per
non essere d’inciampo, lo lascia fare, non si oppone alle
sue idee; per poi farsi mendicante; venire a mendicare
la nostra richiesta di perdono.
Vedo però, un Papà che scruta l’orizzonte ogni giorno,
per cercare di vedere il figlio ritornare.
Vedo un Papà, che corre incontro al figlio che ha speso
la sua eredità e non lo umilia, non gli rinfaccia le sue scelte,
che non accusa, che abbraccia, che restituisce dignità
e che fa festa.
Vedo un Papà che esce a pregare il fratello maggiore,
che tenta di spiegare le sue ragioni.
Un Papà che tenta di convincere il figlio che la misericordia
supera la giustizia, che il perdono cancella il rancore.
Vedo un Papà che accetta la libertà dei figli, che pazienta,
che indica, che stimola, che follemente ama.
Ecco; Dio è così!
È pazzamente innamorato di noi, che si è fatto scannare
per salvarci.
Dio è proprio esagerato.
E di esagerato nella nostra storia, c’è solo l’amore e la
misericordia di Dio-Papà.
Caro amico, scusa se mi sono dilungato, ma quando
tocchiamo questo tasto scatta una molla che mi riempie
del suo amore e non riesco a fare a meno di parlarne.
Spero tu abbia capito ora chi è Dio.
Fra poco è Natale, cerca di accogliere questo Dio che
per trovarti si è fatto neonato, accoglilo con semplicità
ed umiltà, Santo Natale amico da Fausto.