31 Ottobre 2016.
Ieri sera amici, siamo ritornati dal pellegrinaggio al Santuario
dell'Amore Misericordioso a Collevalenza (PG).
Esperienza bellissima anche attraverso l'apprensione per la
forte scossa di terremoto che ci ha fatto capire quanto siamo
deboli ed indifesi.
Perciò non tutto viene per caso, tutto serve per la nostra crescita,
dispiace solo per le popolazioni colpite dal sisma, ma ieri in pulman
le abbiamo affidate al Signore attraverso una preghiera speciale che
Madre Speranza recitava durante le calamità.
Come dicevo, esperienza bellissima, tanti amici vecchi e nuovi ci
siamo trovare a pregare assieme ed a condividere l'esperienza
dell'amore che il Signore a traverso Madre Speranza riversava su
tutti i pellegrini che si portavano al Santuario, sabato pomeriggio
l'esperienza delle immersioni nell'acqua del Santuario, la conoscenza
dei luoghi vissuti dalla Madre, la Via Crucis sabato sera dopo cena,
un momento particolare nella tranquillità ed il silenzio del bosco dove
si trova il viale con la Via Crucis, Domenica mattina dopo la Santa Messa
il passaggio della posta santa della Misericordia.
E per finire abbiamo trovato una coppia di simpatici amici di Prato che
hanno voluto condividere il nostro cammino, li voglio ringraziare per
la loro amicizia, nella speranza di ritrovarci presto, magari proprio al
Santuario.
PS. per chi è abituato a venire a leggere il commento sul Vangelo
del giorno da una settimana non ho potuto metterlo per problemi
di connessione, lo ritrovate da oggi, un abbraccio a tutti Fausto.
lunedì 31 ottobre 2016
venerdì 21 ottobre 2016
La Madonna da Medjugorje ci chiede di pregare con il Cuore

Facciamo che la nostra preghiera sia preghiera del Cuore.
Non è la prima volta che la Madonna ci esorta a pregare con il cuore.
Non è la prima volta che la Madonna ci esorta a pregare con il cuore.
La maggior parte dei messaggi contengono l'invito a pregare
e a farlo in modi diversi.
Maria ci ha invitato a pregare costantemente, a pregare
continuamente, ma ci ha anche esortato a farlo con il cuore.
Ma come si fa e cosa significa?
E una domanda di fondamentale importanza, sempre.
Credo che occorra sottolineare che pregare con il cuore
Ma come si fa e cosa significa?
E una domanda di fondamentale importanza, sempre.
Credo che occorra sottolineare che pregare con il cuore
significa prendere la decisione di pregare e prendere questa
decisione con amore.
Quindi l'amorevole decisione di pregare dovrebbe essere all'origine
Quindi l'amorevole decisione di pregare dovrebbe essere all'origine
della preghiera fatta col cuore.
Pensiamo, ad esempio, ad un bambino che deve andare in prima
elementare.
Qual è la cosa più importante per quel bambino?
Qual è la cosa più importante per quel bambino?
La cosa più importante è che il bambino desideri andare a scuola
e che lo faccia con amore.
Tutto il resto si impara col tempo.
La decisione di andare a scuola con amore non dovrebbe dipendere
La decisione di andare a scuola con amore non dovrebbe dipendere
da quello che il bambino conosce o non conosce, sa fare o non sa
fare,
ma piuttosto dalla semplice decisione amorevole che è insita nel
suo dire "Ci vado".
Lo stesso vale per la preghiera con il cuore.
Se ci troviamo a Medjugorje e ci rendiamo conto d'un tratto di non
Se ci troviamo a Medjugorje e ci rendiamo conto d'un tratto di non
sapere come pregare bene, oppure di essere distratti, o ancora
di non sapere affatto cosa voglia dire pregare con il cuore,
ebbene
nessuna di queste condizioni costituisce un problema quando si
tratta di pregare con il cuore.
Perché se si prende la decisione, con amore, di pregare, allora si
è
già cominciato a fare quello che ci chiede Maria.
E sempre un pericolo quando lasciamo che siano i nostri sentimenti
o desideri a guidare la nostra preghiera, come quando diciamo di
avere voglia o di non avere voglia di farlo.
Una volta presa la decisione, dobbiamo restare fermi nel
proposito,
senza badare al fatto che ci risulta facile o al contrario
estremamente
difficile impegnarci nella preghiera in un determinato momento.
Poi, crescendo, otterremo infine la grazia di pregare con il
cuore.
E alla fine, la preghiera con il cuore ci guiderà, indipendentemente
E alla fine, la preghiera con il cuore ci guiderà, indipendentemente
da quello che stiamo facendo, verso il contatto con Dio.
Forse, a volte, può essere utile recitare una preghiera anche se
non
si tratta di una preghiera con il cuore.
Si sa che molte persone pregano solo perché è una cosa da fare,
perché andare a messa è un dovere, perché "si deve",
perché è un
obbligo cristiano o perché è domenica.
Quelle persone arrivano a messa poco prima che inizi, sono i primi
Quelle persone arrivano a messa poco prima che inizi, sono i primi
ad andarsene quando finisce, sono felici quando è corta, quando
l'omelia non è troppo lunga e non badano al fatto che portano
qualcosa con sé per le loro vite: ebbene, quel tipo di messa è una
messa senza cuore, cioè una messa senza amore.
Si può dire anche "confessarsi con il cuore", perché
quando vediamo
le cose in questo modo e le viviamo in questo modo, allora lo
facciamo con amore.
Se pensiamo invece che la Confessione sia solo un peso opprimente
od uno strumento per farci provare vergogna per i nostri peccati,
i nostri problemi e le nostre debolezze, saremo sempre tentati di
non andarci.
Quando, invece, portiamo tutto questo al nostro sacerdote con amore,
Quando, invece, portiamo tutto questo al nostro sacerdote con amore,
allora ci stiamo confessando con il cuore.
Se lo facciamo senza il cuore, lo facciamo anche senza amore e,
credo,
la nostra preghiera con il cuore deve essere anche una preghiera
con amore.
Infine, tutte le esperienze mistiche che ci figuriamo quando
sentiamo
parlare di "preghiera con il cuore" arriveranno e a quel
punto capiremo
anche quello che Maria vuole da noi.
sabato 15 ottobre 2016
Il ritorno da Medjugorje.
Eccoci amici di ritorno da Medjugorje, oggi sento già la mancanza,
mi manca la bellissima compagnia che era con me, le preghiere che
abbiamo fatto assieme, le confidenze ricevute, le chiacchierate fatte
in serenità, mi manca la condivisione dei nostri problemi la quale
ti aiuta a portare il peso della sofferenza ed anche la serenità.
Ieri sera non ho avuto il tempo di scrivere ma ero anche un po stanco,
pensavo di dormire questa notte, ed invece non ci sono riuscito,
troppo forte il pensiero di questi cinque giorni, nella mia mente sono
passate una per una tutte le persone che erano con me ed hanno
condiviso questa esperienza.
Ho pensato a quelle persone che mi hanno confidato i loro problemi,
le loro ansie, le preoccupazioni ed i loro dispiaceri, spero di essere
stato esauriente nelle mie esternazioni.
Ho pensato se avevo veramente pregato per tutti quegli amici che
mi avevano chiesto una preghiera, se magari mi ero dimenticato
di qualcuno, ho pensato al percorso che abbiamo fatto assieme in
queste 5 giornate, se è stato utile per tutti, se è servito magari a
rinfrescare la fede ed a riprendere nuovo vigore e nuova speranza
per la vita quotidiana.
Chiedo perdono agli amici pellegrini se ho sbagliato qualche cosa,
a volte è possibile, se l'ho fatto, l'ho fatto involontariamente, e ne
chiedo scusa, spero solo di essere stato esauriente con tutti e di
essere stato una guida umile e discreta nei vostri confronti.
Vi ringrazio ancora una volta per la vostra disponibilità e in particolar
modo per la vostra amicizia, rimarrete sempre nel mio cuore e nelle
mie preghiere.
Un grande abbraccio a tutti voi da Fausto.
PS. a tutte quelle persone che mi hanno chiesto preghiere, stiano
tranquille, non ci siamo dimenticati di nessuno; abbiamo pregato
in pulman, in chiesa anche durante le due adorazioni a cui abbiamo
partecipato, nell'incontro con P. Petar, il frate che dovrà svelare i segreti
quando sarà il momento, abbiamo pregato sulla collina delle apparizioni,
ed abbiamo pregato anche sulla collina della Croce lungo la via Crucis,
vi ho deposto ai piedi di quella Croce affidandovi attraverso l'intercessione
della Madonna, al Signore perchè possa essere ancora di più vicino a voi e
nelle vostre difficoltà.
mi manca la bellissima compagnia che era con me, le preghiere che
abbiamo fatto assieme, le confidenze ricevute, le chiacchierate fatte
in serenità, mi manca la condivisione dei nostri problemi la quale
ti aiuta a portare il peso della sofferenza ed anche la serenità.
Ieri sera non ho avuto il tempo di scrivere ma ero anche un po stanco,
pensavo di dormire questa notte, ed invece non ci sono riuscito,
troppo forte il pensiero di questi cinque giorni, nella mia mente sono
passate una per una tutte le persone che erano con me ed hanno
condiviso questa esperienza.
Ho pensato a quelle persone che mi hanno confidato i loro problemi,
le loro ansie, le preoccupazioni ed i loro dispiaceri, spero di essere
stato esauriente nelle mie esternazioni.
Ho pensato se avevo veramente pregato per tutti quegli amici che
mi avevano chiesto una preghiera, se magari mi ero dimenticato
di qualcuno, ho pensato al percorso che abbiamo fatto assieme in
queste 5 giornate, se è stato utile per tutti, se è servito magari a
rinfrescare la fede ed a riprendere nuovo vigore e nuova speranza
per la vita quotidiana.
Chiedo perdono agli amici pellegrini se ho sbagliato qualche cosa,
a volte è possibile, se l'ho fatto, l'ho fatto involontariamente, e ne
chiedo scusa, spero solo di essere stato esauriente con tutti e di
essere stato una guida umile e discreta nei vostri confronti.
Vi ringrazio ancora una volta per la vostra disponibilità e in particolar
modo per la vostra amicizia, rimarrete sempre nel mio cuore e nelle
mie preghiere.
Un grande abbraccio a tutti voi da Fausto.
PS. a tutte quelle persone che mi hanno chiesto preghiere, stiano
tranquille, non ci siamo dimenticati di nessuno; abbiamo pregato
in pulman, in chiesa anche durante le due adorazioni a cui abbiamo
partecipato, nell'incontro con P. Petar, il frate che dovrà svelare i segreti
quando sarà il momento, abbiamo pregato sulla collina delle apparizioni,
ed abbiamo pregato anche sulla collina della Croce lungo la via Crucis,
vi ho deposto ai piedi di quella Croce affidandovi attraverso l'intercessione
della Madonna, al Signore perchè possa essere ancora di più vicino a voi e
nelle vostre difficoltà.
lunedì 3 ottobre 2016
Il Vangelo del buon Samaritano
In quel tempo, un
dottore della legge si alzò per mettere alla
prova Gesù: «Maestro,
che devo fare per ereditare la vita eterna?».
Gesù gli disse: «Che
cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».
Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore,
Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua
anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua
mente e il prossimo
tuo come te stesso».
E Gesù: «Hai risposto
bene; fà questo e vivrai».
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è
Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è
il mio prossimo?».
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico
Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico
e incappò nei briganti
che lo spogliarono, lo percossero e poi
se ne andarono,
lasciandolo mezzo morto.
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada
Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada
e quando lo vide passò
oltre dall'altra parte.
Anche un levita,
giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto
Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto
lo vide e n'ebbe
compassione.
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi,
Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi,
caricatolo sopra il
suo giumento, lo portò a una locanda e si
prese cura di lui.
Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore,
Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore,
dicendo: Abbi cura di
lui e ciò che spenderai in più, te lo
rifonderò al mio
ritorno.
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è
Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è
incappato nei
briganti?».
Quegli rispose: «Chi
ha avuto compassione di lui».
Gesù gli disse: «Và e
anche tu fà lo stesso».
Parola del Signore.
Conosco diversi
modi, tutti validi, per avvicinarsi alla fede.
Uno, in particolare, è un modo ancora molto diffuso,
Uno, in particolare, è un modo ancora molto diffuso,
il modo–cioè–di
chi si avvicina alla fede da fuori, di colui
che sa, conosce,
condivide, teorizza.
Persone di buon
animo, educate alla fede e ancorate alle proprie
convinzioni che
con fedeltà cercano di restare fedeli a quanto
è stato loro
insegnato senza porsi troppi problemi, attenti,
in particolare,
a non fare nulla che vada contro le regole di
vita della
propria fede.
Proprio come il simpatico e imbarazzato dottore della legge
Proprio come il simpatico e imbarazzato dottore della legge
di oggi, che
gioca a fare il teologo con Dio.
La sua domanda,
all’apparenza ingenua e inutile, nasconde,
in realtà, una grossa problematica: i primi dieci comandamenti
di Mosè, al
tempo di Gesù erano diventanti oltre seicento,
costringendo il
devoto israelita ad un inusitato sforzo di memoria.
La domanda è
abbastanza intrigante: cosa vale di più, cosa
è più
importante?
Domanda che,
francamente, spesso mi viene posta: non tutto
nella fede ha
uguale importanza, esiste una gerarchia delle verità,
non bisogna
confondere, nella fede, le cose penultime e
conseguenti
dalle cose ultime ed essenziali.
La risposta di Gesù si allinea sulle posizioni di alcuni Rabbì della
La risposta di Gesù si allinea sulle posizioni di alcuni Rabbì della
sua epoca: la
fede vissuta come gesto d’amore, come trasporto
passionale verso
Dio, verso se stessi e verso il prossimo.
Fine della
lezione, il dottore della legge ha fatto sfoggio della sua
cultura, ha
dimostrato di conoscere la Torah, amen.
E’ per uscire dall’imbarazzo che l’ignaro fedele si infila in
E’ per uscire dall’imbarazzo che l’ignaro fedele si infila in
un vespaio: chi
devo amare?
Da per scontato di amare Dio, e forse è vero.
Da per scontato di amare Dio, e forse è vero.
Non si pone
neppure il problema di volersi bene, del suo concetto
di autostima,
macche, va diritto al cuore: chi devo amare?
Le risposte del
tempo non brillavano certo per originalità:
ama i tuoi
simili, disprezza i tuoi nemici.
Oggi le cose si complicano, con tutte le immense sfumature
Oggi le cose si complicano, con tutte le immense sfumature
della parola “amore”.
Dobbiamo “amare”
come si “fa” l’amore, come si “ama” una
persona o che
altro?
Gesù, al solito, risponde alla sua e alla nostra domanda.
La storia del buon samaritano l’abbiamo imparata a memoria
Gesù, al solito, risponde alla sua e alla nostra domanda.
La storia del buon samaritano l’abbiamo imparata a memoria
dal tempo del
catechismo.
Eppure, a
leggerla, si resta ancora inquieti: la strada che, attraverso
il deserto di
Giuda, scende fino a Gerico, i briganti, i passanti che
tirano diritto.
Un’usuale
resoconto di cronaca relegato nelle pagine interne di un
quotidiano di
provincia: chissà dove andremo a finire con questa
violenza; sì mi
sarei volentieri fermato ma poi le conseguenze legali;
quel tale
sanguinava, ma temevo fosse un regolamento di conti tra
bande rivali,
appena arrivato a Gerico ho telefonato ai carabinieri.
Tutto scontato, ovvio, prevedibile.
“Invece, un samaritano”, dice Luca.
Tutto scontato, ovvio, prevedibile.
“Invece, un samaritano”, dice Luca.
Invece: non è
ovvio che un samaritano soccorra un ebreo, né che
rinunci al suo
viaggio per cercare un caravanserraglio, né che si offra
di pagare il
soggiorno del povero malcapitato, né che non abbia
chiamato i
giornali per segnalare, modestamente, il gesto di solidarietà.
“Invece” è una
scelta, un andare controcorrente, un seguire il cuore
e non l’istinto,
un mettersi in gioco, sporcarsi le mani e la tunica
del sangue dello
straniero, pensando, semplicemente, che avrei
potuto esserci
io al suo posto.
Fine della storia, fine della lezione.
Gesù conclude: chi ha amato?
Fine della storia, fine della lezione.
Gesù conclude: chi ha amato?
Chi si è messo
in gioco, come ha amato?
Dice al dottore, e a noi: quanto sei disposto a metterti in gioco?
Dice al dottore, e a noi: quanto sei disposto a metterti in gioco?
A chi ti sai
fare prossimo?
L’amore diventa concreta scelta che supera l’emozione, che supera
L’amore diventa concreta scelta che supera l’emozione, che supera
il pregiudizio,
un occuparsi, un farsi carico, un mettersi da parte.
Ecco, amici, fine della predica.
E non venite a dirmi che vi sentite in colpa perché non fate
Ecco, amici, fine della predica.
E non venite a dirmi che vi sentite in colpa perché non fate
volontariato, né
che la prossima volta allungherete un euro allo
straniero al
semaforo, né che vorreste tanto ma non potete.
Gesù non sta dicendo questo.
Gesù non sta dicendo questo.
Gesù vuole
soltanto che ci crediamo capaci di ascoltare, che
sappiamo
guardare con tenerezza lo straniero, capendo le sue
ragioni senza
cedere ai suoi ricatti emotivi, che ci sbattiamo
nel trovare
soluzioni, che–infine–la smettiamo di usare come
foglia di fico
il comandamento, per amare con concretezza tutti,
a partire da me
stesso.
Perché noi per primi, cercatori di Dio, siamo stati bastonati
Perché noi per primi, cercatori di Dio, siamo stati bastonati
dalla vita e
Gesù, buon Samaritano, versa sulle nostre ferite l’olio
della
consolazione e il vino della speranza e ci porta, caricati
sull’asino che è
la comunità, alla locanda della vita vera.
Messaggio da Medjugorje del 2 Ottobre 2016
Il Messaggio della Madonna a
Mirjana del 2 Ottobre 2016.
"Cari figli, lo Spirito Santo, per
mezzo del Padre Celeste,
mi ha reso Madre: Madre di Gesù
e, per ciò stesso,
anche vostra Madre.
Perciò vengo per ascoltarvi, per
spalancare a voi le mie
braccia materne, per
darvi il mio Cuore e invitarvi a
restare
con me, poiché
dall’alto della croce mio Figlio
vi ha affidato a me.
Purtroppo molti miei figli non
hanno conosciuto l’amore
di mio Figlio, molti non vogliono
conoscere Lui.
Oh
figli miei, quanto male fanno coloro che devono vedere
o
comprendere per credere!
Perciò voi, figli miei, apostoli
miei, nel silenzio del vostro
cuore ascoltate la voce di mio
Figlio, affinché il vostro
cuore sia Sua dimora e non sia
tenebroso e triste,
ma illuminato dalla luce di mio
Figlio.
Cercate
la speranza con fede, poiché la fede è la vita dell’anima.
Vi invito di nuovo: pregate!
Pregate per vivere la fede in
umiltà, nella pace dello
spirito e rischiarati dalla luce.
Figli
miei, non cercate di capire tutto subito, perché anch’io
non ho
compreso subito tutto, ma ho amato e creduto
nelle
parole divine che mio Figlio diceva, lui che è stato
la
prima luce e l’inizio della Redenzione.
Apostoli
del mio amore, voi che pregate, vi sacrificate,
amate
e non giudicate: voi andate e diffondete la verità,
le
parole di mio Figlio, il Vangelo.
Voi, infatti, siete un vangelo
vivente, voi siete raggi della
luce di mio Figlio.
Mio Figlio ed io saremo accanto a
voi, vi incoraggeremo
e vi metteremo alla prova.
Figli miei, chiedete sempre e
soltanto la benedizione di
coloro le cui mani mio Figlio ha
benedetto, ossia dei
vostri Pastori. Vi ringrazio!".
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