lunedì 31 dicembre 2018

Buon 2019

L'Augurio che voglio fare a tutti voi per questo
2019 è, che il Signore vi possa concedere un anno di
soddisfazioni, salute, amore e gioia, con affetto Fausto.

sabato 29 dicembre 2018

Ed intanto in Italia la Turchia si è comprata la fabbrica Pernigotti, solo una coincidenza?


Francia e Olanda, ma mettiamoci anche il Belgio, sempre più islamizzate.
La polizia di Parigi ha dichiarato di aver arrestato nel 2018 circa 1.552 minori
immigrati marocchini.
Si tratta dell'esito di un'operazione nata dalla collaborazione con le autorità
del Marocco, ma solo per sei di questi sono state avviate le operazioni di rimpatrio.
I dati resi pubblici testimoniano il tentativo, ancora allo stato embrionale, di
affrontare il dilagare delle bande di islamici che usano mettere a ferro e fuoco
le strade della capitale francese.
La città, e quasi tutti i suoi quartieri limitrofi, sono letteralmente ostaggio
dell'anarchia imposta dalle bande islamiche dedite allo spaccio, alle aggressioni
sessuali, all'occupazione di intere aree, in cui le norme della République sono
state sostituite dalla shariah, e dove l'antisemitismo ha smesso di essere un retaggio
del Novecento.
Gli oltre 1500 arresti segnano un certo miglioramento delle operazioni in cui è
stato registrato un 41% di arresti in più rispetto allo scorso anno, quando solo
in 813 finirono in manette.
La cooperazione con le autorità marocchine era iniziata a luglio, quando la
situazione ha raggiunto quello che probabilmente è stato l'apice tra degrado
e proteste raccolte.
La stampa a lungo, come nel resto d'Europa, ha raccontato la storia di
giovanissimi minorenni, poveri e allo sbando, che si danno alla criminalità.
Ma, come nel caso francese, puntualmente la narrazione è stata smentita dai
fascicoli delle forze di polizia, che hanno determinato come in un'alta percentuale
di casi gli immigrati erano islamici, tutt'altro che ignoranti, e mai minorenni.
Spesso si tratta di individui che valicano i confini europei spacciandosi per minori
non accompagnati per beffare i controlli e le norme dell'immigrazione.
Vediamo come anche in Italia ne sono arrivati con i barconi.
Nell'ultimo periodo, oltre ai già noti, sono i quartieri di La Chapelle, Goutte
d'Or e Barbès vittime delle bande di islamici, e data la reazione scomposta
della gente del posto, e la natura annosa del problema, qualche arresto è stato
venduto come un enorme successo.
Resta però che si tratta di quartieri ormai sfuggiti al controllo statale.
Qui gli immigrati hanno letteralmente occupato il suolo pubblico;
l'amministrazione locale ha persino tentato di offrire assistenza e alloggi alle
bande, destinando 700.000 euro al progetto, ma ogni sforzo è stato respinto
con forza dagli immigrati.
Quella dell'integrazione è una storia che difficilmente trova riscontro nella
realtà, soprattutto quando si tratta delle no go zones.
Quei quartieri di cui i media tendono a negare l'esistenza, ma recentemente,
dopo anni in cui si cercava di dimostrare il contrario, anche i blog internazionali
di viaggio hanno dovuto cedere, e dedicare sezioni a quelle zone per sottolineare
che è vivamente consigliato non avvicinarsi.
Trappes, invece, comune di 30.000 abitanti a 35 chilometri da Parigi, è ormai
la banlieue islamica per eccellenza, dopo essere stata negli anni Settanta uno
dei feudi del partito comunista francese, dove risiedevano gli operai che lavoravano
nelle fabbriche circostanti.
Oggi è la città europea con il più alto numero di jihadisti.
A Trappes le madrase clandestine pullulano, così come le moschee tenute da
associazioni sulfuree.
Luoghi in cui gli imam radicali hanno gioco facile nell'indottrinare i giovani
al jihad armato.
Oggi si sta pensando di replicare l'operazione di cooperazione tra le forze
dell'ordine anche in altre città della Francia.
È da quest'estate che s'inseguono proteste e raccolte di firme per sollecitare le
autorità, vista anche la crescita esponenziale dei reati di aggressioni sessuali
ai danni di donne bianche firmati dagl'immigrati islamici.
Così come s'è perso ormai il conto dei caffè il cui ingresso è vietato alle donne.
"L'atmosfera è angosciante.
Abbiamo modificato non solo i nostri itinerari, ma i nostri vestiti.
Alcune di noi hanno anche rinunciato ad uscire", raccontano le donne che si
sono lasciate intervistare.
I politici non possono criticare l'islam, non si sa perché..
Donne ed ebrei, così, continuano ad essere le vittime della nuova
islamizzazione d'Europa.
È a Sarcelles, però, comune della periferia nord di Parigi, che da anni si
registra il più alto numero di aggressioni antisemite.
Come quando, qualche mese fa, una ragazzina quindicenne, tornando a casa
da scuola, con indosso, un ciondolo con la stella di David e una divisa
scolastica ebraica, è stata aggredita con un coltello al viso.
Oppure il bambino di otto anni che, sempre a Sarcelles, poiché indossava una
kippah è stato preso a calci e pugni da due islamici.
Da quelle parti la parola "ebreo" è scritta in lettere maiuscole sulle saracinesche
dei negozi e ristoranti ebraici.
Ma è in un pò tutta la Francia che l'antisemitismo è un problema, e anche
parlarne è sempre più pericoloso.
Per un politico, è quasi un suicidio; i politici francesi, di destra e di sinistra,
sanno che infrangere le regole della correttezza politica vuol dire essere
marchiati dai media e di fatto emarginati.
Sanno che alcune parole non possono più essere utilizzate in Francia e che
le organizzazioni "antirazziste" fanno sì che nessuno possa criticare l'islam.
Su una nuova edizione di un libro di storia per la terza media, adottato in una
scuola pubblica, si può leggere che in Francia è vietato criticare l'islam e viene
anche citata una decisione giudiziaria a sostegno di questa pretesa.
Una parte della classe politica sa che il numero dei musulmani in Francia è
talmente elevato da risultare praticamente impossibile vincere le elezioni
privandosi del voto musulmano, e la differenza nel tasso di natalità tra
musulmani e non musulmani renderà questo accordo sempre più importante
negli anni a venire; si tratta di una tacita e grave rassegnazione.
La purga inizierà alle ore 20.
Ma che la situazione sia ormai drammatica in tutta la Francia se n'è dato prova
nella notte di Halloween.
Quando la festa importata dagli States è stata il pretesto perché le bande di islamici
uscissero mascherati per mettere a punto quelle che hanno battezzato "le purghe".
L'appello alla "purga contro i gendarmi" è stato infatti raccolto da numerosi
giovani che si sono riversati nelle strade.
La maggior parte delle segnalazioni è arrivata dalle grandi città, in particolare
da Parigi e Lione, proprio in quei quartieri a predominanza islamica.
Il bollettino è di decine di incendi, un centinaio di arresti e qualche agente ferito.
Le regole, diffuse via Whatsapp e Facebook, erano molto semplici: "vestitevi
di nero e mascheratevi.
Tutte le armi sono autorizzate.
Bruciate tutto quello che può prendere fuoco.
Qualunque furto-telefoni, portafogli e mezzi di trasporto-è autorizzato.
La purga inizierà alle ore 20.
Qualunque persona che incontrerete dopo questo orario potrà essere pestata.
Gli agenti di polizia dovranno sempre essere presi di mira.
Le donne non devono partecipare".
Un'ultima novità degli ultimi anni è stata invece resa nota qualche mese fa dal
Le Figaro e riguarda le misure adottate dal sindaco di Nizza per tenere sotto
controllo un fenomeno in crescendo; quello di veri e propri rodeo per le strade
francesi dopo le celebrazioni dei matrimoni islamici.
Strade bloccate, manifestazioni aggressive, atteggiamento offensivo contro
le forze di sicurezza, guida pericolosa, processioni rumorose e violente, spari
in aria, tutte manifestazioni di gioia in seguito alle cerimonie religiose.
Qualcosa che di solito non esiste nei luoghi d'origine, ma che in Europa sta
diventando espressione di potenza e predominio di un territorio, che di
fatto hanno conquistato.
L'autrice del precedente articolo, Lorenza Formicola, nell'articolo seguente
dal titolo "Olanda, la colonizzazione culturale di Erdogan" riferisce che l'Olanda
è stata teatro di diversi tentativi di attentati terroristici jihadisti nell'ultimo periodo.
Benché questi non abbiano avuto successo, l'islamizzazione del paese procede
in modo graduale ma inesorabile.
Alle spalle del processo di diffusione dell'islam più radicale c'è soprattutto la
Turchia di Erdogan, che finanzia e controlla le moschee e ispira il partito Denk.
Ecco l'articolo: L'Olanda è stata teatro di diversi tentativi di attentati terroristici
jihadisti nell'ultimo periodo.
Con i sette sospetti terroristi che sono stati arrestati a fine settembre mentre
stavano pianificando un importante attentato con fucili automatici e autobombe,
e altri episodi simili, il livello di minaccia terroristica sulla scala da 1 a 5
rimane fermo a 4.
Tra l'agitare un coltello al grido di "Allahu Akbar", e l'afgano che ha accoltellato
due americani alla stazione ferroviaria di Amsterdam, passano le dichiarazioni
dei funzionari olandesi che hanno trovato in questi gesti un unico movente,
"credono che nei Paesi Bassi, il Profeta Muhammad, il Corano, l'Islam e Allah
siano ripetutamente insultati".
Il Coordinatore nazionale per la sicurezza e l'antiterrorismo del Paese,
recentemente, ha sottolineato come "la dimensione del movimento jihadista
olandese è motivo di preoccupazione".
"Questo gruppo, che è cresciuto significativamente tra il 2013 e il 2016, potrebbe
essere incline ad abbracciare una "narrativa della vendetta" che incolpa l'Occidente
per il crollo del "califfato.
" I jihadisti che adesso vivono in Europa, hanno intenzione di rimanerci e dedicarsi
alla da'wa: diffondere il messaggio islamico è l'unico obiettivo.
Prepararsi a combattere altrove, come in Siria, non è più all'ordine del giorno.
Il che ha portato, e sta portando, ad un aumento del numero di jihadisti nei Paesi Bassi.
Ma oltre ai sostenitori del jihadismo, ci sono nel Paese anche diverse migliaia di
simpatizzanti dei terroristi locali, e simpatizzanti dell'ISIS.
L'islamizzazione è un processo lento, ma che investe ogni aspetto della vita
occidentale, anche, anzi soprattutto, quella politica.
E in Olanda è una strada che è stata imboccata abbastanza di recente quella dei
partiti islamici.
Come Denk, il partito musulmano formato sei mesi prima delle ultime elezioni
parlamentari da due turchi ex membri del partito socialista.
Capaci, in pochissimo, d'aggiudicarsi il 2% e tre seggi in parlamento.
Forse per comprendere la portata della cosa basterebbe soffermarsi su chi in
Italia, all'ultima tornata elettorale ha raggiunto il 2 e 3%.
Il partito nato sulla scia di un dissenso dei due ex parlamentari circa la politica
d'integrazione del governo, non ha mai nascosto il suo legame con la Turchia:
la critica alla Turchia che è tabù e il divieto di parlare del genocidio degli
armeni da parte dei turchi costituiscono l'abc del movimento politico.
Il partito si batte per una forma di integrazione degli immigrati che contempli
una sorta di "accettazione reciproca", utile a creare società musulmane parallele,
e per l'istituzione di una "polizia antirazzista", il cui compito sarebbe "registrare
i 'trasgressori' ed escluderli dai pubblici uffici".
Ma oltre a chi oggi può permettersi di muovere anche i fili della politica olandese,
l'islamizzazione prosegue nella predicazione del jihad nelle moschee.
I centri culturali islamici e le moschee sono controllati dalla Direzione degli
affari religiosi della Turchia (Diyanet) che distribuisce i sermoni ufficiali del
venerdì alle moschee turche di tutto il mondo.
Sermoni sulla falsariga de "i nostri soldati mostrano al mondo intero che stiamo
sacrificando tutto per proteggere la nostra fede, bandiera e nazione. (...)
Ogni figlio del nostro paese che, nel potere della sua vita, beve il dolce nettare
del martirio, ci grida (...)
Chi muore per la via di Allah, non lo chiama mai morto, ma lo chiama vivo".
E considerando che si stima siano 140 le moschee nei Paesi Bassi che sono
affiliate al Diyanet, non è difficile comprendere perché il terrorismo islamico
sia in ascesa.
Così come non è complicato risalire alla causa del crescente antisemitismo
olandese che assomiglia a quello della Francia o della Germania.
Un rapporto pubblicato dal Pubblico Ministero olandese in aprile ha elencato
144 reati confermati nel 2017 che hanno coinvolto crimini di odio, tra cui
intimidazioni, atti di vandalismo, aggressione e incitamento all'odio o alla violenza.
Di questi casi, il 41% era "destinato contro gli ebrei", che rappresentano solo
lo 0,2% della popolazione olandese.
Eppure c'è ancora un altro sintomo dell'islamizzazione d'Olanda che tanto fa
assomigliare il Paese al Regno Unito: l'epidemia di violenze su minorenni.
Ogni anno si stima siano 1400 le ragazzine vittime delle gang islamiche.
Intanto resta alta l'allerta terrorismo.
"I gruppi di destra sono sempre più fiduciosi e continuano a concentrarsi sulla
protesta contro l'islamizzazione percepita dei Paesi Bassi, l'arrivo dei richiedenti
asilo e la perdita percepita dell'identità olandese...", hanno scritto le autorità
olandesi pochi mesi fa circa la valutazione della crescente minaccia.
E, nel frattempo, volenti o nolenti, stanno prendendo in considerazione il problema.
Monitorare i potenziali terroristi e riconoscere e ammettere l'esistenza di una
radicalizzazione crescente sono i nuovi obiettivi minimi nei Paesi Bassi del
controterrorismo.
Il piano della Strategia nazionale contro il terrorismo islamico è stato messo a
punto, ed è stato riconosciuto il jihadismo come la "principale fonte di terrorismo".
Adesso tocca far fronte ad una società che, però, oltre alla paura, si trova costretta
a convivere con un profilo che terzi le stanno cambiando.
Ecco, questo è l’islam, il pacifista dicono alcuni politici italiani, ce ne
accorgeremo quando verranno chiuse le rotte da dove affluiscono in Italia
gli immigrati, solo allora anche da noi comincerà la conquista islamica sulla
falsariga di quella Francese, Olandese e Belga.

mercoledì 26 dicembre 2018

Quando non puoi muoverti da casa se non il tempo necessario per la Messa, a causa della moglie malata, trovi il tempo di pensare.


Caro Gesù' Bambino, non ci portare l’amore.
... e nemmeno la misericordia perché ne abbiamo a vagoni, tonda e paffuta,
dolciastra e appiccicosa, ci sprofondiamo dentro fino al ginocchio
Caro Gesù Bambino, non disturbarti, non abbiamo bisogno di nulla.
Non abbiamo bisogno di onestà.
Giudici divorzisti e avvocati divorzisti si guadagnano i loro soldi con onestà
adamantina, impiegando tutta la buona volontà possibile perché diventi fango
ogni molecola di quello che, almeno per un attimo, era stato un amore.
Espertissimi e onestissimi sessuologi insegnano che la sessualità è un bel
giocattolo, uno strofinio da cui si ricavano sensazioni, da vivere senza nessun
senso di colpa, per carità, che se per caso qualcosa scappa, non sia mai, se per
caso un bimbetto comincia a formarsi, un comodo aborto a spese della comunità
rimetterà le cose a posto, spostando il piccolino nel bidone dell'aspiratore o nel
cesto delle garze sporche.
Medici abortisti guadagnano onestamente il loro stipendio, su cui pagano le
tasse fino all'ultimo centesimo ed è questo che conta.
Non abbiamo bisogno di amore.
Per carità, amore basta, ci stiamo sprofondando dentro, una robaccia dolciastra
e molle con fiocchetti e cuoricini.
In nome dell'amore bimbi vengono fabbricati, ovuli vengono ceduti, anzi
venduti, con una temibile e a volte mortale sindrome da iperstimolazione
ovarica, ma che importa?
La gravidanza la porta una donna povera, spesso indiana o indonesiana,
ma anche ucraina, un bimbo ordinato e pagato viene tolto alla donna che lo
ha portato, di cui ha imparato a riconoscere la voce mesi prima di nascere,
perché abbia gli ormoni da stress alti per tutta la vita, ma pare che chi gli ha
fatto questo simpatico scherzo lo ami.
Figuriamoci se lo odiavano.
Altri bambini nascono senza padre, come se il padre e la necessità di averlo
fossero due stantii e insulsi luoghi comuni.
Anche questi li amano; perciò, niente amore grazie, ci stiamo annegando.
Gesù Bambino, non ci portare la misericordia.
Ne abbiamo a vagoni, tonda e paffuta, dolciastra e appiccicosa,
ci sprofondiamo dentro fino al ginocchio.
A me pareva dovessimo essere il sale della terra, non lo zucchero filato.
La nostra vomitevole misericordia.
Siamo misericordiosi con i pretini tanto carini che ci presentano i loro
fidanzatini ancora più carini di loro, siamo misericordiosi con gli spacciatori
nigeriani e senegalesi, badando che possano fare indisturbati il loro lavoro.
La nostra misericordia avvolge sempre Caino, infischiandocene di Abele,
ed è per non offendere, per non essere scortesi che ci siamo tappati le
orecchie e non sentiamo le voci dei cristiani perseguitati e assassinati nelle
terre dell'islam e in quelle del comunismo reale.
Gesù Bambino non ci portare niente.
Torna.
Ormai siamo arrivati a un punto di follia, di negazione della realtà, nessuno
insegna più che gli uomini sono nati per amare le donne, che le donne sono
nate per amare gli uomini e entrambi per amare i bambini che metteranno
al mondo con il loro amore, che proteggeranno stando insieme per tutta la
vita sostenendosi e amandosi.
Solo Tu, tornando, mettendo di nuovo i tuoi passi uno dopo l'altro sulla terra
della Galilea, o dell'Afghanistan, o di Mosul, o della Nigeria puoi salvarci.
O se proprio non puoi tornare, dacci le uniche cose di cui abbiamo bisogno,
la giustizia e il coraggio, il coraggio per affermare la giustizia.
Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "Per favore, non
festeggiate il Natale" parla provocatoriamente della festa del Natale.
Un articolo da leggere tutto, prima di commentarlo.
Per favore, non festeggiate il Natale.
Voi che siete a favore dell' "amore è amore", delle "nozze" gay, dello
sterminio di decine di milioni di figli nel grembo della propria madre,
non festeggiate il Natale.
Voi che siete obiettori di coscienza al buon senso e non volete che un
bambino cresca con un padre e una madre, non festeggiate il Natale.
Voi che plaudite all'industria dell'uomo in provetta e alle incubatrici
di carne, non festeggiate il Natale.
Voi che vi battete per divorzi sempre più brevi e di vite sempre più
brevi con l'eutanasia, non festeggiate il Natale.
Voi sposi che amoreggiate con la contraccezione e voi uomini che
amoreggiate con l'amante, a volte resa presentabile in società come
nuova moglie, non festeggiate il Natale.
Voi che non mettete mai piede in una chiesa e che irridete i sacramenti
perché riti magici, non festeggiate il Natale.
Voi che dite di credere a modo vostro e non al modo di Dio e che pensate
che quello che dice la Chiesa siano tutte fesserie, non festeggiate il Natale.
Siate coerenti almeno una volta all'anno.
Non potete, ahivoi, festeggiarlo perché non siete cristiani.
Perché il credente è colui che crede in ciò che Dio ha comandato di
credere e tenta con tutto se stesso di metterlo in pratica.
Ma prima di agire bene occorre pensare bene.
Dirsi cristiano ed essere a favore di divorzio e omosessualità, è come
dirsi ambientalista ed essere a favore del riscaldamento globale
e della desertificazione.
Il Natale non è vostro, ma dei cristiani.
Si fa festa a Natale per un unico motivo; nasce Colui che ci dà una
chance di non finire all'Inferno.
Ora alzi la mano chi crede nell'Inferno.
Solo quelli possono festeggiare il Natale.
Gli altri non ne hanno motivo.
Senza un motivo per essere felici è da stupidi essere felici.
Quindi per favore, niente abeti, niente presepi, niente luminarie,
niente regali, niente auguri, niente di niente.
Martedì 25 come ogni altro giorno incolonnatevi sulla statale in auto o
pressatevi negli scompartimenti di un treno per andare a lavorare.
Lasciate che l'intima gioia del Natale sia un delirio di pochi.
Ci avete emarginato in tutto, nella politica, nei media, nell'istruzione, nell'arte.
I credenti sono gli intoccabili esclusi dalla vita pubblica.
E dunque anche in questo caso siate coerenti; emarginateci e lasciateci
in pace, lasciate il Natale a noi.
Voi continuate nel vostro sabba secolare, gaudenti e nevrotici come sempre.
Non vi disturberemo.
Tenetevi pure l'inclusività, la responsabilità e solidarietà e lasciate a noi
la redenzione, il merito e la carità.
Giù le mani dal Natale che è stato acquistato a caro prezzo da Cristo e
non comprato a buon mercato su Amazon nel black Friday.
E non veniteci a dire che il Natale ormai è la festa dei buoni sentimenti
ricchi di glucosio.
Lo sanno tutti che, grattando, dietro i buoni sentimenti si nasconde il business.
Il Natale è solo l'occasione più propizia durante l'anno per dar la stura al
nostro desiderio di possedere.
Il Natale è stato da tempo sequestrato dall'anonima atea, è stato espropriato
dalle mani dei credenti per utilità commerciale pubblica.
Ci hanno rubato il Natale e manco ce ne siamo accorti.
Ma a noi in fondo non importa.
Importa stare a casa con  ferie retribuite.
E a questo proposito, dove sono ora i sindacati, le Bonino e le Boldrini
a rivendicare la laicità dello Stato, a berciare che non si può festeggiare
pubblicamente per una solennità che è invece squisitamente ed
esclusivamente cristiana?
Perché ora non valgono quei principi laicissimi per i quali dovremmo
spogliare ogni edificio pubblico dei crocefissi?
Perché la croce no e la mangiatoia sì?
Perché il Natale dovrebbe manifestare valori condivisi anche dai non
credenti e non il crocefisso?
Siate coerenti; chi non è cristiano vada a lavorare il 25, a Pasqua e nelle
altre feste cattoliche, domenica compresa.
Noi volentieri salteremo a piè pari la festa del 1° maggio.
E poi, a ben vedere, il Natale è una ricorrenza drammatica, altro che
magia natalizia.
Si festeggia la volontà di Gesù di sottomettersi alle frustate, agli insulti,
agli sputi, alle botte e al supplizio della croce per noi.
Sotto il tetto della capanna sono tre gli animali; il bue, l'asinello
e l'Agnello sacrificale.
Festeggia invece:
- chi tradisce il coniuge, ma sente un macigno sul cuore;
- chi ruba non facendo il proprio lavoro, ma si vede come un infame;
- chi lotta, piange e si dispera perché non si sente uomo o donna sino in fondo;
- chi ha ucciso il proprio figlio prima di vederlo in volto perché le tenebre
fitte in cui era avvolto il suo cuore non le ha permesso di prendere in mano
la lanterna della verità ed ora si sente il ventre vuoto e il cuore gonfio
di disperazione;
- chi prova un fitta nell'anima nell'ascoltare il proprio figlio dire "mamma
e papà non stanno più insieme perché non si vogliono più bene";
- chi ha steso matasse di filo spinato tra sé e il figlio, la madre, la suocera,
lo zio, ma poi è rimasto impigliato lui stesso tra le spine e si è ferito;
- chi ha giocato la propria vita sulla roulette russa e ha capito che, ad ogni
gettone ingoiato da quelle macchinette, veniva ingoiata anche una quota
della sua umanità;
- chi non riesce proprio a dirsi credente perché c'è il male nel mondo, perché
i fedeli si comportano da infedeli, perché il suo dolore gli pare un disabile
gravissimo tanto è cieco e sordo, ma non smette di credere che una risposta
ci deve essere e forse la risposta giusta è proprio nel suo dolore;
- chi non ammazza, né ruba ma annega nella mediocrità del quotidiano;
eppure in lui palpita ancora un vago desiderio di infinito;
- chi vive per sé perché vuole essere indipendente e libero, ma si è accorto
che la solitudine è un vestito troppo stretto per muoversi liberamente;
- chi pensa che ha fallito, che ha mancato il bersaglio una volta per sempre
con l'ultima freccia che aveva nella faretra, ma a guardar il presepe si accorge
di tornare bambino, un bambino capace ancora di sognare;
- chi insomma compie il male, ma sente la nostalgia del tepore del bene.
Festeggino tutti costoro, perché tutta questa zavorra è già il preludio di un futuro
riscatto, a patto che costoro abbiano l'umiltà e la speranza di mettersi in fila
insieme ai Re Magi e porgerla come dono a Bambino Gesù.
Lì c'è la risposta a tanta inquietudine, a tanto non senso, a tanta noia, a tanta
sofferenza, a tanta disperazione.
Festeggiamo tutti noi, ammassati come pecore sotto il tetto di quella capanna
in cui il Dio bambino ci ha promesso che un giorno Lui asciugherà ogni
lacrima da tutti i nostri volti.

martedì 25 dicembre 2018

Messaggio della Madonna a Jakov per il suo compleanno 25 Dicembre 2018


Medjugorje 25 Dicembre 2018.
Messaggio annuale della Madonna attraverso il veggente Jakov
" Cari figli; In questo giorno pieno di grazia in modo particolare vi invito all'amore.
Figlioli, Dio Vi ama con un amore immenso e perciò figlioli pieni di fiducia non
guardate indietro ma senza paura donategli i vostri cuori, in modo che Dio li
riempia con il suo Amore.
Non abbiate paura di credere al suo Amore e alla Sua misericordia, perché il
Suo Amore è più forte di ogni vostra debolezza e paura. 
Perciò figli miei pieni d'amore nei vostri cuori abbiate fiducia in Gesù e ditegli il
vostro sì, perché Lui è l'unica via che vi porta all'Eterno Padre."
L'Apparizione ha avuto l'inizio alle 13:38 fino alle 13:47

Messaggio mensile della Madonna del 25 Dicembre a Marija


Il messaggio della Madonna a Marija 25 dicembre 2018
Cari figli!
Vi porto mio Figlio Gesù che è il Re della pace.
Lui vi dona la pace, che questa pace non sia solo per voi, figlioli,
ma portatela agli altri nella gioia e nell’umiltà.
Io sono con voi e prego per voi in questo tempo di grazia che Dio desidera darvi.
La mia presenza è il segno dell’amore, mentre sono qui con voi per proteggervi
e guidarvi verso l’eternità.
Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

lunedì 24 dicembre 2018

Santo Natale 2018


C’è una mangiatoia, ci dice il nostro angelo custode.
E andiamo, e troviamo Dio che abita una mangiatoia,
come se fosse un trono, e capiamo che anche una mangiatoia
che odora di sterco di pecora può diventare il trono
del Dio degli sconfitti, il nostro trono.
Coraggio amici, anche noi, assomigliamo a Dio.
Sereno Natale, almeno per questo giorno, Fausto.