domenica 4 agosto 2019

Un incontro casuale durante una camminata mattutina lungo le rive dell'Adige.


Gesù la Via che conduce al Padre.
Con il problema al cuore che avevo avuto qualche anno fa, sono obbligato tutti
gli anni a delle visite specialistiche, ma purtroppo nell’ultima di qualche
settimana fa il dottore mi ha detto che devo assolutamente diminuire di peso
per non affaticare il cuore.
Non c’è problema, mi sono detto, dietro di me c’è una bella camminata sulla
riva dell’Adige e, così ho cominciato ogni mattina a fare quattro passi, che bello.
Incontro diverse persone, qualche chiacchera camminando non fa male, anzi è
una compagnia, ci mancherebbe, certo, ma proprio l’altro giorno incontro una
signore che come me fa quattro passi, mentre la incrocio, lei mi guarda e mi
dice: “Scusi, posso farle una domanda? Certo, dico io. Cosa vuole sapere?
Ma per caso lei è quel signore che sul suo profilo facebbok mette tutti
i giorni il Vangelo? Rispondo; chi ha fatto la spia?
Nessuno mi dice, ieri l’ho letto sul profilo di una mia amica”.
Ecco, sono stato scoperto; ed allora le chiedo, le da fastidio?
No, non mi da fastidio, ma sono molto perplessa riguardo a Dio e alla Chiesa,
troppi scandali, troppi soprusi, poi preti pedofili e scandali, sono disorientata
e faccio fatica a credere ancora a Dio, lei ha qualche argomento che possa
schiarirmi le idee?
Non le prometto niente, ma se mi lascia qualche giorno ci provo, mi dia il
nome del suo profilo che così posso inviarglielo.
Ed allora ecco l’illuminazione dello Spirito, perché non fargli conoscere il
Dio di Gesù?
Gesù, che celebriamo Risorto e Signore, Gesù che scopriamo essere più di un
Maestro, più di un Profeta, ci svela il volto di Dio.
Gesù ne parla con autorevolezza perché Lui, in quel volto ci si specchia.
La prima comunità matura questa verità sconcertante; Gesù è la presenza stessa di
Dio, il figlio di Dio venuto per raccontare agli uomini chi è veramente Dio Padre.
E questo perché più di duemila anni di alleanza con un popolo, Israele, non erano
bastati perché l’uomo, finalmente, si allontanasse da tutte le rappresentazioni
superstiziose di Dio e potesse, senza più errori, conoscere nel profondo, in intimità,
il volto del Padre.
Io non credo in Dio, credo nel Dio di Gesù Cristo.
Tutti ci facciamo una certa idea di Dio; per credergli o per rifiutarlo
e-mediamente-sento dire di Dio delle cose veramente orribili.
Mi spiace veramente che così tanta gente abbia una così brutta immagine di Dio
e sono convinto che molte persone che si credono cristiani, in realtà non si sono
neanche mai posti il problema dell'identità di Dio.
Tutta la nostra vita è una conversione dal Dio che c'è nella nostra testa al Dio
di Gesù Cristo!
Il Dio che Gesù racconta, è il Dio d’Israele, che si è svelato progressivamente,
rispettando i tempi di comprensione dell'uomo, attento alla fatica di vivere dell’uomo.
È il Dio geloso, che ama sul serio, non di un amore pieno di compromessi,
ma di un amore talmente viscerale da esigere attenzione, e spesse volte la
Bibbia usa immagini umane per descrivere la gelosia e la passione di Dio che
sente contorcersi le interiora per i suoi figli.
Un Dio che svela agli uomini la strada per essere felici, le famose dieci parole
(noi abbiamo tradotto discutibilmente “dieci comandamenti” suscitando quel
moto spontaneo di affetto che abbiamo mediamente verso leggi e regolamenti)
che indicano all'uomo il percorso verso la felicità.
Un Dio che conosce la sofferenza del popolo e che vuole liberarlo attraverso
l’opera di altri uomini, che sa pazientare e scuotere, intervenire e sostenere,
amare e forzare.
Un Dio che sa perdonare e dimenticare, che è ostinato nel suo amore, che
perseguita Israele con i suoi benefici, un Dio bellissimo, che non si riesce a
vedere se non di spalle, e la cui visione provoca la morte, talmente è glorioso.
Un Dio che-come dicevamo-stanco di essere frainteso si fa uomo, corpo e sguardo.
Un Dio che suda e impara, si stanca e ride, fa festa e partecipa al lutto,
lavora e gioisce della famiglia e dell'affetto dei suoi.
Un Dio che si piega sull’umanità ferita, come un buon samaritano versa sulle
sue ferite l'olio della consolazione e il vino della speranza, che si prende in
carico l’uomo dolorante e lo conduce alla locanda del regno.
Un Dio che, come un padre, accetta che il figlio minore se ne vada di casa con
i suoi soldi, rischiando di perderlo, purché egli faccia le sue scelte, che lo accoglie
con rispetto, senza chiedere ragione della sua fallimentare esperienza e gli
restituisce dignità, che fa festa ed esce a convincere il rancoroso fratello maggiore
ad entrare con lui.
Un Dio che si commuove alle lacrime, che ama l’amicizia e l'accoglienza,
che sceglie di donarsi fino in fondo, che non ha paura del rischio, che vuole
morire per sigillare le parole “ti amo” rivolte a ciascuno di noi, che piange di
paura e chiede qualcuno che lo ascolti, che pende nudo da una croce.
La croce svela la misura di un Dio sconfitto per amore, che preferisce
morire per dire l’ultima parola.
Gesù ci svela il volto di un Dio paziente, tenero, silenzioso, timido,
rispettoso dell'uomo.
Timido, perché Egli è come la brezza del mattino e rispetta (lui almeno!)
la libertà dei suoi figli.
Un Dio adulto che ci tratta da adulti, che dice a Mosé: “ho visto la sofferenza
del mio popolo; và, io ti mando”, quando tutti avremmo preferito sentirci
dire: “Ho visto la sofferenza del popolo, ora intervengo”.
Dio non ci allaccia le scarpe, né ci risolve i problemi; ci aiuta ad affrontarli,
ci spiega che non è poi così fondamentale superarli, che la storia ha un
tesoro nascosto che siamo chiamati a scoprire.
Gesù ci svela un Dio discretamente vittorioso nella resurrezione, che ha
un piano per l’umanità, che ha un sogno, la Chiesa, i suoi discepoli, chiamati
non a salvare il mondo, ma a vivere da salvati, costruendo quel regno che Lui
è venuto ad inaugurare, regno di giustizia e di pace, di amore e di luce, di
sguardo verso l'altrove.
Un Dio che viene là dove la sua comunità si raduna e si rende presente nell'amore
che si scambiano i discepoli e nei Sacramenti.
E noi, in quale Dio crediamo?
Se crediamo nel Dio che ci ha svelato Gesù, bè, allora siamo fortunati.
È bello il Dio che mi ha fatto conoscere Gesù e, me ne sono innamorato
a tal punto, che non riesco a smettere di farmi illuminare quando leggo
le sue Parole, ecco cara amica della passeggiata, spero ti aiuti
a comprendere, buona lettura Fausto.