sabato 25 giugno 2016

Messaggio del 25 Giugno 2016

Messaggio della Madonna a Marija da
Medjugorje, 25 giugno 2016 [O]
"Cari figli! Ringraziate Dio con me per il dono che Io sono con voi.
Pregate, figlioli, e vivete i comandamenti di Dio perché siate
felici sulla terra.
Oggi, in questo giorno di grazia desidero darvi la mia benedizione
materna di pace e del mio amore.
Intercedo per voi presso mio Figlio e vi invito a perseverare nella
preghiera perché con voi possa realizzare i miei piani.

Grazie per aver risposto alla mia chiamata. "

sabato 11 giugno 2016

Maria ci accompagna in ogni istante della nostra vita.

Io sono con voi e vi accompagno con 
la mia Benedizione e le mie preghiere!
Proprio come è rimasta fedele al suo Figlio sofferente,
Maria è rimasta con Lui e Lo ha accompagnato.
Non poteva impedire né diminuire la soffe­renza fisica,
ma con la sua presenza gli ha dato forza e sostegno.
La Sta­zione della Croce sulla Collina della Croce
a Medjugorje, raffigurata in rilie­vo, su bronzo,
da Carmelo Puzzolo, contiene qualcosa di 
veramente spe­ciale.
Maria dev'essere presente ad ogni stazione, ad eccezione
di quella dell'Orto dei Getsemani.
L'artista lo ha spiegato con parole semplici.
L'agonia nell'Qrto per essere tale deve contemplare
l'assenza fisica di Maria.
Questo per tutti noi, suoi figli e figlie, deve essere un
messaggio chiaro, specie nell'ora della sofferenza.
Lei non abbandona.
Dovremmo aprirci alla sua presenza; accettarla significa
essere sul cammino cristiano verso Dio. 
O Signore, Padre Celeste, siamo di nuovo di fronte
al fatto che Tu hai per­messo che Tuo Figlio soffra
affinché noi potessimo essere salvati.
Ti ringra­ziamo per aver sacrificato Gesù per noi.
In questo tempo di grazia, donaci un amore rinnovato
per Lui che ha sofferto per noi.
Rinnovaci e saremo testimoni del Tuo more.
Benedici chi soffre e portaci tutti alla risurrezione!

venerdì 10 giugno 2016

La Madonna dice che, finchè è con noi è una grazia.

Questi sono giorni di grazia, dice la Madonna.
Ma la grazia bisogna cercarla e meritarla.
Ora è bene considerare che la misericordia di Dio è eterna
e non ha fine.
Ciò significa che per la misericordia di Dio, ogni giorno è
un giorno di gra­zia e che Egli è pronto in ogni momento a
perdonare e a guarire con il suo amore e la sua pietà.
Nella tradizione israelita, ogni sette anni c'era un anno di
grazia, in cui venivano rimessi tutti i debiti, perdonati tutti
i nemici e tutto poteva ricominciare da capo.
Nella tradizione cristiana, sappiamo che nell'Anno Liturgico
c'è un tempo di grazia che ci è stato riservato.
Questo non significa però che Dio diventa più misericordioso,
ma che le persone chiedono di più la grazia e la misericordia.
E così in tempi di digiu­no, durante l'Avvento, e poi
nel periodo che segue la Pasqua e il Natale.
Nell'esperienza umana non si riesce a collegare
i giorni di grazia con la sof­ferenza.
Accade spesso che l'uomo dimentichi Dio quando
le cose vanno bene e che invece, quando viene la
sofferenza, ricominci a cercarLo.
Cose del genere accadono sia a livello personale, che nelle
famiglie, nelle nazio­ni e a tutti i livelli dell'esperienza umana.
In tal modo, il popolo eletto ha spesso cercato il rinnovamento
chiedendo la grazia quando si trovava di fronte alle
conseguenze del peccato.
Quei giorni di grazia sono certamente anche i giorni di digiuno,
quando l'uomo ricomincia a cercare la riconciliazione nella
Confessione e permette al suo cuore ferito di essere guarito.
Allo stesso modo, a Medjugorje a partire dal 24 giugno 1981
si sono sperimentati dei gior­ni che sono davvero di grazia e
che a tutt’oggi continuiamo ad averne.
Dio è all'opera in molti cuori e in molte anime, perché milioni
di persone hanno già fatto nuove esperienze in Dio e con Dio.
La sua opera si compie tramite Maria, la Regina
della Pace e dei Profeti.
Come Maria ha detto nei suoi messaggi, che Dio l'ha mandata
a Medjugorje e lì Lei resterà fintanto che Dio lo consentirà.
La sua presenza ha aperto una nuova strada di pace ai molti
pellegrini e, come Lei si rivolge a noi, e a molti dei suoi cari figli.
Questi Sono i giorni della grazia!
Si teme che alcune parole dette dai veggenti a Medjugorje, siano
interpretate in modo sbagliato e confuso, cosicché molti pellegrini
pensano che dopo la fine delle apparizioni non sarà più
possibile convertirsi.
Queste voci originano una grande confusione.
Perché, la misericordia di Dio durerà per sempre ed è sempre alla
ricerca dell'uomo; ma se l'uomo oppone una resistenza continua
può indurirsi fino al punto di pregiudicarsi la grazia.
Perciò, le conversioni ci saranno sempre, l’importante è la
nostra disposizione a lasciarci convertire!


lunedì 6 giugno 2016

Perchè andare a Medjugorje?

Il messaggio che ho compreso a Medjugorj è:
”Decidiamoci a donare più tempo a Dio!”.
Senza esitazione, si dovrebbe accettare che la prima
e la più importante lezione di questa scuola è di
avvicinarsi al Salvatore Gesù.
Quindi, Maria, ci esorta spesso nei suoi messaggi
a raggiungere il Gesù sofferente, ad incontrarsi
con Lui, a guardare alle sue sofferenze, a
permet­tergli di guidarci e di concederci dei doni.
Lo scopriamo nell'invito a prega­re tutto il Rosario
ogni giorno e ad accogliere con gioia gli
insegnamenti del Salvatore, non solo a Betlemme,
quando fa i miracoli, non solo con i sani e i giusti,
ma anche con gli amma­lati, i sofferenti, gli
indemoniati e specialmente con le proprie sofferenze.
Nei Misteri Dolorosi accade proprio questo.
Ci incontriamo quotidianamente con il Salvatore
sofferente e da questi incontri possiamo trarre
delle conseguenze.
Maria invita spesso i veggenti a pregare.
Ad una domanda "Perché Maria vi chiama
e vi invita spesso alla preghiera?", i veggenti
hanno risposto molto chiara­mente: "Se qualcuno
desidera insegnarci qualcosa, allora dobbiamo
avere il coraggio di aspettarci qualcosa da noi stessi".
E la preghiera è anche sofferenza e fatica, come salire
sulla Collina della Croce che è diventata
una "specialità" dei pellegrini di Medjugorje.
In ogni programma di pellegrinaggio è inclusa la
Via Crucis lungo la sali­ta che porta alla Croce.
L'incontro con il Signore Gesù sofferente nella
pre­ghiera e nell'unione riveste un
posto importantissimo.
Per tale ragione, in tutti i messaggi troviamo
parole e inviti molto espliciti a portare la croce
con amore come Gesù ha portato la sua Croce
o a pregare davanti alla croce, perché essa
diventi centrale nelle nostre preghiere.
Tutto ciò non perché ci lamentiamo
continuamente del desti­no di Gesù.
Lo stesso Gesù non ha più bisogno di questo
lamento, ma piuttosto che noi ci aggiungiamo
alla folla che lo accompagna, portando la
nostra sofferen­za con Lui.
Ecco quindi che la Madonna ci porta alla sofferenza
e attra­verso la sofferenza ci mostra il Re della Pace,
il suo cammino e la sua ope­ra.
Essere in grado di farsi persone di pace e di amore è la
ricerca più profonda che deve compiere il cuore umano.
E la migliore indicazione in questa direzione è che
la sofferenza e la mor­te di Gesù sono state il "riscatto"
per noi peccatori.
Dobbiamo superare ogni possibile resistenza che
opponiamo alla volontà di Dio nella preghiera e
nell'unione con l'amore di Gesù sofferente e non
dobbiamo permetterci di essere sviati da null'altro. 

domenica 5 giugno 2016

Eccovi amici il resto delle foto a Medjugorje

Ecco come promesso le altre foto scattate a Medjugorje
nel nostro pellegrinaggio dal 23 al 27 Maggio 2016.
Ormai credo non ne arriveranno più.
Ancora una volta ringrazio tutti voi che avete partecipato
a far si che anche questo pellegrinaggio sia stato un
momento di fraternità, condivisione, preghiera, sofferenza,
ma anche tanta gioia che ancora adesso sento sulla mia pelle
come fosse un marchio indelebile, un abbraccio a tutti e
grazie di cuore da Fausto e Bertilla.