lunedì 6 giugno 2016

Perchè andare a Medjugorje?

Il messaggio che ho compreso a Medjugorj è:
”Decidiamoci a donare più tempo a Dio!”.
Senza esitazione, si dovrebbe accettare che la prima
e la più importante lezione di questa scuola è di
avvicinarsi al Salvatore Gesù.
Quindi, Maria, ci esorta spesso nei suoi messaggi
a raggiungere il Gesù sofferente, ad incontrarsi
con Lui, a guardare alle sue sofferenze, a
permet­tergli di guidarci e di concederci dei doni.
Lo scopriamo nell'invito a prega­re tutto il Rosario
ogni giorno e ad accogliere con gioia gli
insegnamenti del Salvatore, non solo a Betlemme,
quando fa i miracoli, non solo con i sani e i giusti,
ma anche con gli amma­lati, i sofferenti, gli
indemoniati e specialmente con le proprie sofferenze.
Nei Misteri Dolorosi accade proprio questo.
Ci incontriamo quotidianamente con il Salvatore
sofferente e da questi incontri possiamo trarre
delle conseguenze.
Maria invita spesso i veggenti a pregare.
Ad una domanda "Perché Maria vi chiama
e vi invita spesso alla preghiera?", i veggenti
hanno risposto molto chiara­mente: "Se qualcuno
desidera insegnarci qualcosa, allora dobbiamo
avere il coraggio di aspettarci qualcosa da noi stessi".
E la preghiera è anche sofferenza e fatica, come salire
sulla Collina della Croce che è diventata
una "specialità" dei pellegrini di Medjugorje.
In ogni programma di pellegrinaggio è inclusa la
Via Crucis lungo la sali­ta che porta alla Croce.
L'incontro con il Signore Gesù sofferente nella
pre­ghiera e nell'unione riveste un
posto importantissimo.
Per tale ragione, in tutti i messaggi troviamo
parole e inviti molto espliciti a portare la croce
con amore come Gesù ha portato la sua Croce
o a pregare davanti alla croce, perché essa
diventi centrale nelle nostre preghiere.
Tutto ciò non perché ci lamentiamo
continuamente del desti­no di Gesù.
Lo stesso Gesù non ha più bisogno di questo
lamento, ma piuttosto che noi ci aggiungiamo
alla folla che lo accompagna, portando la
nostra sofferen­za con Lui.
Ecco quindi che la Madonna ci porta alla sofferenza
e attra­verso la sofferenza ci mostra il Re della Pace,
il suo cammino e la sua ope­ra.
Essere in grado di farsi persone di pace e di amore è la
ricerca più profonda che deve compiere il cuore umano.
E la migliore indicazione in questa direzione è che
la sofferenza e la mor­te di Gesù sono state il "riscatto"
per noi peccatori.
Dobbiamo superare ogni possibile resistenza che
opponiamo alla volontà di Dio nella preghiera e
nell'unione con l'amore di Gesù sofferente e non
dobbiamo permetterci di essere sviati da null'altro. 

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