venerdì 27 febbraio 2015

Maria ci chiede di pregare per la Pace

AVVICINIAMOCI A LUI TRAMITE LA NOSTRA
PREGHIERA PERSONALE E DOPO VIVREMO
LA PACE NEI NOSTRI CUORI.
Quando Dio è entrato in un cuore come un dono di pace,
allora una gran­de pace potrà insinuarsi in quella vita.
In questo modo il Regno deI Paradiso che attendiamo
può cominciare sulla terra già da ora.
Lo stesso Gesù ha conquistato e vissuto il Regno della
Pace sulla Croce.
Non ha risposto ai colpi con altri colpi.
Non ha risposto con la vendetta ma ha perdonato con
amore e ha propo­sto la riconciliazione.
In questo senso, le parole di Gesù dovrebbero essere
vissute mentre le recitiamo nella preghiera che precede
la Comunione durante la Santa Messa: "Vi do la mia pace".
Questa pace non è quella che dà il mondo, che non la
conosce, ma la pace che ognuno può "conoscere" perché
il Padre l'ha preparata per tutti attraverso suo Figlio.
Pratichiamo la Pace.
Maria la Regina della Pace ci esorta a convertirci,
che significa lasciare l'isolamento e avvicinarci,
superare la mancanza di pace e vivere i nostri
giorni in pace con gli altri.
Si offre come guida verso la pace e dice
molto chiaramente che Dio ci dona la pace
perché Egli è la Pace.
La pace in Dio è la dinamica d'amo­re per la quale
ogni cosa creata viene amata e sostenuta.
Non è l'indiffe­renza di un Dio che ama solo se
stesso, che si soddisfa da solo e che guar­da il
mondo tranquillamente dall'alto del suo Olimpo.
Dio è pace e fonte di pace e quindi anche la fonte
di ogni dinamica e di ogni attività.
Non è per caso che coloro che si sono immersi
totalmente in Dio ed han­no condiviso la sua pace
in modo più profondo siano diventati poi le
perso­ne più attive nell'amore.
Noi siamo poveri, stanchi, esausti, senza voglia
di vivere e senza la forza di superare le difficoltà
perché non ci siamo ancora riuniti come figli
e figlie, fratelli e sorelle del solo Padre attorno
alla Tavola della Pace Divina.
Quindi, abbiamo perso molto e molto ci è mancato
sul difficile cammino della vita; il nostro cuore
dovrebbe continuare a ripetere a Dio, che è solo
pace e che può donarla: "Tu sei la mia pace, la mia
sicurezza, la mia fortez­za e la mia protezione".
L'appello di Maria ad "avvicinarsi a Lui è un
consi­glio rivolto a noi e al nostro ultimo
appiglio di salvezza.
Avvicinarsi a Lui non è solo possibile, ma vitale
ed importante per la nostra sopravvivenza.
L'alternativa è molto chiara.
O l'uomo vive accanto a Dio e riceve la vita nella
pienezza, nella pace e nella gioia, o si trova nella
morte, nell'oscurità e nella totale solitudine.
Tornare a Lui è possibile e accade nella
preghiera individuale.
La parola che Maria ripete più spesso nei suoi
messaggi è: "Pregate".
Ci sono persino dei messaggi in cui ripete
solo: "Pregate, Pregate, Pregate".
Con questa ripetizione, la Madonna dimostra
l'importanza della preghiera e sottolinea la sua
insistenza mater­na.
Non mi pare un'esagerazione, se penso ad una
situazione che ogni madre può vivere.
Quando vede il suo bambino che sta annegando
o che è avvolto dalle fiamme, con quale insistenza e
quante volte grida: "Afferra l'appiglio della salvezza!".
Quindi, pregate ed avvicinatevi a Colui che vi ha dato
la vita, il solo che può salvarla e garantirvi la pace.
Qui si parla della preghiera personale, che significa
l'incontro personale, il dialogo persona­le e
l'unione personale con Dio.
In questo modo "personale" possiamo vedere il
nostro Dio mentre ci corregge.
Nessuna preghiera di massa o imposta è recitata
con amore.
Si tratta invece di comparire da individui al cospetto
di Dio e starè da soli con Lui.
In questo "stare con Lui" e passare del tempo con
Lui si opera allora il rinnovamento della vita, la
rinascita del­l'amore e l'approfondimento della pace.
La preghiera personale è una pioggia primaverile
che risveglia la natura e genera tepore per i germogli
che l'inverno aveva addormentato e ghiacciato.
In pratica corrisponde alla lettura della Bibbia,
all'ascolto della Parola di Dio, alla recita del Rosario
da soli o con la famiglia, nelle ore tranquille del
giorno o nelle ore della sera che impieghiamo per
riunirci nei gruppi di preghiera: tutto questo deve
favorire l'avvicinamento.
Questa vicinanza speciale ci è assicurata
dalla presenza eucaristica.
Così, l'Eucarestia è il centro della vita cristiana.
La fede ci dice che è Gesù che si offre nel Pane
della Vita e che possiamo incontrarlo qui.
La vicinanza del suo amore compassionevole si
può poi trovare nel sacra­mento della Confessione.
In tutto questo, pensiamo alle parole di Gesù:
"Avvicinatevi a me e io vi darò l'acqua della vita".
Anche Maria è con noi come Regina dei Profeti e
il suo compito è lo stesso di quello dei profeti,
renderci consapevoli che Dio si lascia trovare e che
dovremmo cercarlo per il nostro stesso bene.

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