lunedì 1 febbraio 2016

Il problema della corruzione

Peccatori si, corrotti mai;
la differenza tra peccato e corruzione.
Santa Marta, 29 Gennaio 2016.
Papa Francesco durante l’omelia del 29 Gennaio 2016 nella
chiesa di Santa Marta ha affrontato il tema della distinzione
tra peccato e corruzione, tra peccatore e corrotto: il corrotto
è colui che vivendo nel peccato si abitua in un certo qual modo
a questo e perde il bisogno di chiedere perdono perché, appunto,
non percepisce più le sue azioni come peccato.
Per questo è importante pregare affinché il nostro cuore rimanga
sempre sveglio e sappia riconoscere quando cadiamo in peccato,
per non diventare dei corrotti.
Prendendo spunto dalla Prima Lettura del giorno
(2 Sam 11,1-4.5-10.13-17) che narra di come il Re Davide si
macchiò del peccato di adulterio, innamorandosi di Betsabea,
che era sposata con Uria, e di come, per nascondere l’adulterio,
si macchiò poi del peccato di omicidio, Francesco ha ribadito che
questo è un momento nella vita di Davide che ci fa vedere un
momento per il quale tutti noi possiamo andare nella nostra vita:
è il passaggio dal peccato alla corruzione“.
Quando succede questo?, si è dunque chiesto il Santo Padre.
Quando pensiamo di poter fare a meno di Dio, facendo affidamento
solo su noi stessi, sulle nostre sicurezze. 
Qui Davide incomincia, fa il primo passo verso la corruzione.
Ha il potere, ha la forza,ha sottolineato il ponteficee per questo
la corruzione è un peccato più facile per tutti noi che abbiamo
qualche potere, sia potere ecclesiastico, religioso, economico, politico…
Perché il diavolo ci fa sentire sicuri: ‘Ce la faccio io’“.
E una volta imboccata la strada della corruzione è difficile tornare
indietro, perché “il corrotto non ha bisogno di chiedere perdono,
non se la sente“.
In questo modo chi è corrotto si auto – esclude la perdono di Dio,
perché se sa un lato è vero che “il Signore sempre perdona“,
dall’altro lato è altrettanto vero che bisogna riconoscere il
proprio sbaglio e saper chiedere perdono a Dio.
Facciamo oggi una preghiera per la Chiesa, incominciando da
noi, per il Papa, per i vescovi, per i sacerdoti, per i consacrati,
per i fedeli laici–ha dunque concluso Papa Francesco–‘ma, Signore,
salvaci; salvaci dalla corruzione.
Peccatori sì, Signore, siamo tutti, ma corrotti mai!’.
Chiediamo questa grazia”.


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